LA FUGA DI JOE

Liberamente adattato da “La Fuga di Logan” di W.F. Nolan e G.C. Johnson

di Renato


COUNTDOWN ON

-10

Santuario
Santuario
Santuario
Santuario
Santuario

La ragazza correva.
Fuggiva, mentre quella parola continuava a formarsi nella sua mente.
Santuario.
Aveva violato una regola assoluta, era diventata una criminale assoluta.
La sua condanna era scritta nel palmo della sua mano destra.
Un fiore di cristallo impresso nella carne.
I primi otto anni della sua vita era stato azzurro.
I successivi otto anni era divenuto verde.
Gli ultimi otto anni era cambiato in rosso.
L'ultimo giorno aveva lampeggiato: rosso-nero-rosso-nero-rosso-nero.
Il giorno del suo ventiquattresimo compleanno.
Adesso era nero.
Nero come la notte in cui correva.
Aveva creduto in Santuario, il luogo ove le Pistole degli Uomini della Sabbia non potevano colpire.
Aveva creduto nella leggenda di Gilmoure, l'Uomo che visse Tre Volte.
Perchè non si era consegnata agli Agenti del Sonno per rinnovarsi, come era suo dovere di Cittadina, in cambio di tutti i piaceri che il mondo del ventiquattresimo secolo le aveva dispensato gratuitamente?
I bravi Cittadini lo fanno, mantenendo in equilibrio un società perfetta.
I bravi Cittadini non si chiedono però perchè nessuno riesce mai ad incontrare i propri conoscenti rinnovati.
Si era resa conto di non averne mai visti.
Aveva iniziato a dubitare e poi si era aggrappata come molti altri a quella leggenda.
Era diventata un Disertrice.
La campagna era buia, ed il nastro di asfalto male illuminato e nero costeggiava una interminabile rete metallica.
Doveva trattarsi di un asilo industriale.
Forse lo stesso in cui era nata, forse quello in cui era già nata un'altra bambina, con il suo stesso nome seguito da un numero aumentato di un'unità, la sua sostituta.
Non c'era Rinnovamento.
Lei ormai era di troppo.
Si guardò alle spalle e vide un movimento in quella semioscurità, o credette di vederlo.
Si precipitò verso alcuni edifici abbandonati poco distanti.
Gli Agenti del Sonno..........gli Uomini della Sabbia.........
Mentre correva fra due capannoni trovò la strada sbarrata da un'alta parete di travi inchiodate.
Fece per tornare sui suoi passi, ma il terrore la bloccò.
Il cuore prese a martellarle le costole.
Rumore di stivali, ritmico, indice di efficienza spietata.
L'Uomo della Sabbia!
Perse il lume della ragione e tentò invano di arrampicarsi sulle assi scheggiate, rompendosi le unghie mentre il suo corpo diventava sempre più pesante.
Infine cadde al suolo.
Premendosi la mano sul fianco guardò l'Uomo della Sabbia.
Era biondo, occhi azzurri, indossava la tunica nera degli Agenti del Sonno Profondo.
Era bello, quale ironia, ma il suo volto era pallido e teso.
Vide il metallo blu della Pistola.
Vide il riverbero del chiaro di Luna percorrere la canna poligonale che si alzava.
Vide il dito sul grilletto.
Il Centrante!
Il terrore dei Disertori, il proiettile a ricerca termica che carbonizza con una violenta e dolorosissima scarica elettrica.
Sapeva che le sarebbe toccato ma.........l'Uomo della Sabbia non sparava!
Per un attimo la speranza la invase e le fece fare un breve sogno ad occhi aperti, un'istante di vita felice in Santuario, una vita semplice ed autentica, lei, suo marito, i suoi bimbi, uno splendido prato.......
L'Uomo della Sabbia non sparava.
Aveva compassione o voleva torturarla?
Vide un secondo Uomo della Sabbia avvicinarsi.

Joe 009! Cosa aspetti, è tua! Spara!”

Ma l'Uomo della Sabbia chiamato Joe 009 tremava.

“Spara tu, Preete 017! I-io....te la lascio, sei stato tu a trovarla....”
“Come vuoi!”

Ogni speranza si dissolse.
Si lasciò andare e volse gli occhi al cielo.
Vide le stelle, poi più nulla, quando il Centrante entrò nel suo corpo bruciandola, folgorandola, carbonizzandola.........

“Joe 009, che ti prende? Sei strano stasera”
“Hai ragione, Preete. Solo un po' di stress in eccesso, chiederò uno o due giorni di franchigia...”
“Capisco, tempo fa è accaduto anche a me. Gli Uomini della Sabbia sono pur sempre uomini”

Già, pensò Joe 009 guardandosi il fiore di cristallo rosso al centro della mano destra.
Era rosso da parecchio tempo, aveva preferito non calcolare quanto.
Ogni mattina si alzava trovando il coraggio di guardarsi il palmo della mano e sospirava di sollievo, ma di giorno in giorno le probabilità aumentavano.
Un Uomo della Sabbia non avrebbe dovuto avere certi pensieri.
Lui però, senza rendersene conto, faceva eccezione.
Lui, che sparava a quelli che non accettavano la cosa, un poco alla volta capiva.
Il Tracciatore di Preete 017 esaminò la scultura di grafite che era stata la fuggiasca e ne accertò l'identità.
La Disertice si chiamava Karenya 06.
Joe 009 fece per avvicinarsi, ma sentì un tintinnio sotto lo stivale.
Si chinò a raccogliere un piccolo monile d'argento.
Una croce a tre bracci sormontata da un'anello ovale.

 

Joe stava ripensando a quell'episodio mentre si trovava seduto in una vettura del Dedalo, la gigantesca metropolitana mondiale in grado di raggiungere qualsiasi luogo della terra in quarantacinque minuti al massimo.
Seduto vicino a lui, un ragazzo dai riccioli rossi e basso di statura parlava, parlava, parlava, parlava.....il suo fiore lampeggiava.
Era all'ultimo giorno.
“Ecco....io....vedi....io farò il mio dovere, ho vissuto, ho goduto di tutto ciò che era legittimo, nessuno può dire di Lenny 044 che non si sia divertito. Sono un buon cittadino, io! Voglio fare il mio dovere!....ma dimmi.........i Centranti sono davvero così terribili?”
“Sì” replico Joe, sempre più desideroso di non stare a contatto con l'uomo.
Aveva già visto Cittadini all'Ultimo Giorno: parlano, parlano, parlano, parlano per non pensare.
“Andò a Phoenix, alla più grande casa di piacere del mondo.....mi prenderò due biondine abbronzate....sai, non rifiutano niente ad un cittadino dell'ultimo giorno, ma non temere, sarò puntuale a consegnarmi al Centro di Eutanasia......io...”
Lenny 044 proseguì, ma Joe 009 aveva smesso di ascoltarlo.
Si stava guardando il palmo della mano destra. Il suo fiore era rosso, fisso, per ora.
Lenny gli ricordava che non lo sarebbe stato per sempre.

Scese dalla Dedalomobile e si incamminò in una della Gallerie dell'Eros.
Sentì l'improvvisa necessità di aggrapparsi alla vita in qualche modo.
Il sesso un tempo la creava, gli uomini come lui nascevano dalle donne, non dai vivai degli Asili Industriali.
Si ritrovò dinanzi alla facciata di una delle Serre del Piacere.
Sculture in vetroporcellana blu e rosse rappresentavano su di essa una sofisticata orgia.
Artisticamente perfette nella forma, ma primitive e sfacciatamente volgari nei contenuti, quelle figure lo misero inspiegabilmente a disagio.
Sesso sfrenato, senza mediazioni, senza spiritualità, senza poesia, senza tenerezza......una droga, un modi di riempirsi la testa di endorfine naturali, e poi un vuoto sempre più grande, fino alle perversioni più sofisticate.....e dopo di esse ancora il vuoto....e allora le droghe sintetiche.......ed il cervello ormai inquinato che ha sempre più fame di allucinogeni........che schifo..........
No!.......Un Agente del Sonno non deve pensare in questo modo.
Un Agente del Sonno non critica il sistema, lo difende!
Il Piacere è diritto di qualsiasi Cittadino!
Entrò di proposito nella Serra del Piacere ad esercitare il suo diritto da buon Cittadino per dimostrare a se stesso di aver superato quell'inspiegabile momento di debolezza, ma non gli sarebbe riuscito troppo bene.
Seduta alla cassa, una splendida ragazza bionda dall'abbronzatura dorata e a seno nudo lo salutò.
Indossava solo calzoncini trasparenti.
“Il tuo piacere è il nostro, Cittadino”
Lo disse macchinalmente, professionalmente.
“Devo pagare subito?” chiese ruvido Joe.
“Oh no, bello! Scegli pure la ragazza che vuoi!”
Joe entrò nel salotto di accoglienza, da esso partivano le scalinate ricurve per i piani superiori.
La casa era davvero fornita.
Pakistane, Italiane, Brasiliane, Francesi.....in biancheria intima, tacchi a spillo, gioielli e vestaglie di organza......tutte con lo stesso sorriso idiota........alcune sotto l'effetto di droghe leggere per prolungare la resistenza ed uccidere il sonno, altre ubriache, altre ancora con occhi lubrichi da ninfomani......
Joe ebbe un moto di stizza e si volse verso la cassiera.
“Mi hai detto che posso scegliere la ragazza che voglio....scelgo te!”
“EH!!??” fece lei, al colmo dello stupore “Io non sono parte della merce!”
“Non sei una ragazza come loro?”
“Non sono pagata per andare con i clienti”
“E se tu provassi a venire con me semplicemente perchè ti piaccio?”
Lei parve divertita.
“Incredibile! Un'umanista! Non sono frequenti oggigiorno!”
“Sono il tuo tipo?”
“Qui vendiamo piacere, non siamo psicologhe....allora, vuoi fare sesso o cerchi moglie?!”
“Io non sono un'animale!” sbottò Joe.
Una ragazza si era avvicinata.
Era piccolina, bruna e poco vestita.
“Neanche noi, cittadino! Che ti prende?”
Joe si volse a guardarla.
“Devo farvi le mie scuse......davvero, perdonatemi....vi pagherò lo stesso la tariffa per avervi disturbato inutilmente”
“Qual'è il tuo nome, cittadino?”
“Joe 009”
“Io sono Lucia 014. Sei bello, Joe 009. E sei strano, complicato e passionale! Posso sceglierti io?”
“Sì....ok.......e perchè..?”
“Io....non lo so.....” replicò Lucia 014 con sincera perplessità.
Joe andò con lei.
Non si amavano, ma almeno avevano lo stesso problema.
Quando pagò e uscì sotto lo sguardo divertito della cassiera, Joe ripensò a quella semplice lavoratrice del sesso che ora era in attesa del prossimo cliente. L'indomani ciascuno dei due si sarebbe dimenticato dell'altro, ma......il sesso con una base di empatia, seppure minima, cambiava........
C'era una cosa che Joe 009 e Lucia 014 non potevano sapere.
Lucia 014 era uno di quei soggetti che reagivano al condizionamento impartito dai computer ipnoistruttori utilizzati negli Asili Industriali.
Il sistema non era perfetto.
Alcuni soggetti reagivano a questa educazione subliminale e totalizzante in misura variabile.
I casi meno gravi manifestavano dubbi, malessere, pensieri introspettivi.
I casi più gravi erano i Disertori.
Joe e gli Uomini della Sabbia come lui erano la cura.
Il condizionamento riservato ai futuri Uomini della Sabbia era molto più forte.
Mai un caso di reazione fra gli Uomini della Sabbia, la probabilità era minima, ma anche una probabilità bassissima, se le si concede tempo sufficiente, si verificherà.
All'insaputa di Joe, quel caso eccezionale si stava verificando.

Joe raggiunse il suo alloggio al QG degli Uomini della Sabbia.
Aveva tre ore prima del suo turno alla Centrale.
Si fece una doccia, si riposò, fece un pasto leggero ed indossò l'uniforme deli Agenti del Sonno Profondo.
Stivali, pantaloni e tunica neri.
La tunica aveva una banda orizzontale grigia e, in alto a destra il simbolo degli Agenti del Sonno: una mano umana stilizzata, aperta, che mostra nel palmo un fiore di cristallo nero.
Uscito dall'ascensore pneumatico che lo portò in pochi stanti all'Armeria, camminò sul pavimento di vetro nero fino ad una porta di blindocristallo. Strisciò una scheda perforata ed appoggiò la mano su uno scanner di impronte digitali. La sua retina, le impronte digitali, il sua dna ed il timbro della sua voce vennero analizzati quando pronunciò il suo nome. La porta si aprì senza rumore.
Joe la varcò, diretto alla nicchia contenente la sua arma. Entò in un corridoio laterale, rivestito di velluto blu, fino ad una colonnina.
Dentro di essa, su un supporto di velluto, illuminata da un fascio di luce bianca, la Pistola.
Joe ripetè la procedura di riconoscimento ed il blindocristallo si alzò silenziosamente.
Joe impugnò il calcio dell'arma, provando l'indescrivibile sensazione di euforia che non diminuiva mai negli anni.
Le Pistole degli agenti del sonno erano esteriormente simili alle sei colpi del vecchio West, ma infinitamente più sofisticate nella meccanica e nel carico bellico.
Il calcio di era scintillante madreperla bianca con il logo degli Agenti del Sonno.
Conteneva una carica esplosiva che avrebbe distrutto la Pistola se questa non fosse stata impugnata dal suo padrone. L'arma infatti aveva una rente di nanosensori impressi in tutta la sua struttura che analizzava il codice genetico di chi la impugnava.
Le sei camere di scoppio del tamburo contenevano sei differenti cartucce specializzate:

Nitro – Nitro esplosivo ad alto potenziale – l'equivalente di un colpo di cannone
Vapore – Vapor proiettile a gas mostarda, lacrimogeno e urticante
Lacerante – Ripper perforante
Ago – Needler narcotizzante
Rete – Tangler avvolgente – modalità 1 il proiettile esplode in una massa di fili d'argento che immobilizza il bersaglio in un vero e proprio bozzolo – modalità 2 il proiettile crea una ragnatela magnetizzata capace di sbarrare la strada al fuggitivo aderendo alla pareti, può anche fornire protezione all'Uomo della Sabbia in caso di difficoltà
Centrante – Homer l'incubo dei disertori – autopropulso, inseguimento intelligente del bersaglio tramite ricerca termica - li immobilizza in statue di carbone con una scarica elettrica di incredibile violenza

Grazie alle micromeccaniche della Pistola ed al Controllore interno, un microscopico computer, la selezione della cartuccia era a comando vocale.
Bastava pronunciarne il nome. Ogni Pistola rispondeva solo alla voce del suo padrone, e poteva riconoscerla anche nel più assordante frastuono.
Il tamburo non veniva trascinato dal grilletto, ruotava automaticamente sul munizionamento selezionato e consentiva un massimo di otto tiri con la stessa cartuccia.
Il cane dell'arma batteva su un sensore a pressione e l'arma faceva fuoco.
Con le superleghe polimorfiche di quell'epoca, una scatto meccanico era da preferire ad uno scatto elettronico, e poi agli Agenti del Sonno lo scatto meccanico piaceva.
Il morale delle truppe continuava ad essere importante anche in un mondo che aveva dimenticato le guerre.

Allarme!
Allarme!
Allarme!

La brulicante penombra elettronica del QG del Sonno di Greater Los Angeles venne percorsa dal suono stridente dell'allarme.
Postazione 1323, area controllo nordoccidentale:
Centro Divertimenti Psichedelici di Arcade
Quatriere dell'Eros di Aphrodia
Zona Morta di Cathedral – Pericolo – Area interdetta
Segnalazione diserzione – fiore numero AAERT875928457985798248579457-xxxx divenuto nero fisso alle ore locali 14:50.23
Joe009 era di turno.
Albert004 di rincalzo.
I due amici inseparabili.
La coppia con il maggior numero di Disertori all'attivo.
Joe mosse alcuni passi sul pavimento di vetro nero e si avvicinò alla console del  suo Controllore per ricevere le istruzioni.
Estrasse il suo Tracciatore e caricò i dati del Disertore.
Ne vide il volto deciso, solcato da una cicatrice.
Un'avversario duro e motivato.
Per un'istante ebbe un moto di ammirazione nei suoi riguardi.
Cancellò quella debolezza con decisione.
Non voleva mostrarsi debole, come con Lucia014......basta!!!!
Quell'uomo era un criminale assoluto, punto!

NOME: Jean 013
PROFESSIONE: istruttore di arti marziali miste
VITA PRIVATA: una convivente, Françoise003, Danzatrice su Vetro – relazione cessata
PRECEDENTI: arrestato due volte per manifestazioni non autorizzate, sospettato di aver aiutato un disertore ma poi prosciolto dall'accusa, tre mesi ai lavori forzati scontati all'isola di Porto Inferno per aver ostacolato un'Agente del Sonno durante una caccia.
Non risulta essersi presentato presso nessun Centro di Eutanasia prima del passaggio al nero.
LOCALIZZAZIONE: Gallerie di Vetro del Centro Estetico di Arcade. Possibile plastica facciale presso operatore illegale.

“Ok, io vado!” disse Joe.
“Fai attenzione, questo Disertore sa il fatto suo. Non fugge alla cieca!” lo ammonì Albert004.
Joe uscì dalla sala controllo e scese alla stazione del Dedalo riservata al QG degli Agenti del Sonno.
La Dedalomobile lo portò ad Arcade in soli dieci secondi.
Le vetrine degli estetisti mostravano decine di sorridenti bellezze provenienti da ogni angolo del mondo sedute sulle poltrone robotizzate ed assistite da estetiste belle come loro.
Bellissime, perfette, sorridenti.......cinesi piccole e brune, longilinee e bionde svedesi, focose messicane, ammiccanti italiane potevano addirittura modificare la loro statura, grazie alle tecnologie laser.
Joe non staccava gli occhi dal tracciatore.
Giunse ad un parapetto di blindovetro e guardò nella direzione indicata dal tracciatore.
Il suo uomo era su una scala mobile e stava salendo.
Si accorse di Joe e si confuse fra il pubblico, cercando di tornare al livello inferiore.
Joe lo vide saltare giù dalla scala mobile e fuggire.
La caccia era iniziata.
Il volto del fuggiasco era differente da quello della foto segnaletica in loro possesso. Plastica facciale, illegale in prossimità dell'Ultimo Giorno. Questo spiega perchè si trovasse in prossimità dei centri estetici.
Jean 013 corse ad un'ascensore.
Grazie al Tracciatore Joe sapeva che quell'ascensore sarebbe potuto solo scendere. Sicuramente il fuggiasco sapeva che al piano inferiore l'ascensore si sarebbe aperto su una stazione del Dedalo e le telecamere avrebbero segnalato la sua presenza. Dal QG degli Agenti del Sonno i Controllori avrebbero isolato la stazione e sarebbe rimasto in trappola.
Si sarebbe sicuramente fermato al livello inferiore, affollato e labirintico.
Joe raggiunse l'ascensore, estrasse la Pistola e la puntò contro i portelli.
“Tangler!”
Il tamburo della Pistola ruotò e mise in canna un proiettile avvolgente in modalità 1.
Non dovette attendere molto.
Le porte si aprirono.
Jean 013 comparve, e spinse all'improvviso davanti a sé una ragazza di tredici anni.                                      
Contemporaneamente Joe fece fuoco.
Il fascio di fili d'argento si avvolse intoro alla ragazza trasformandosi in un bozzolo mentre Jean si ritirò nell'ascensore e premette un pulsante.
Le porte si chiusero.
Tramite il tracciatore Joe avvertì della ragazza imprigionata un'auto volante di pattuglia che si precipitò sul posto.
Avrebbero pensato loro a liberare la ragazza senza danno.
Joe si concentrò sul tracciatore.
L'ascensore di Jean era sceso fino alle Gallerie di Vetro di Arcade, un'immenso emporio di allucinogeni, oltretutto gremito di discoteche e centri dell'eros.
Joe saltò su un tapis roulant fino alla più vicina stazione del Dedalo.
Dalla Dedalomobile contattò il QG.
Gli passarono Albert004.
“Joe, sono Albert. La tua arma ha sparato!”
“Sì, un'avvolgente modalità 1, ma ha colpito una Cittadina con cui si è fatto scudo. Il Disertore è sceso alle Gallerie di Vetro. Io scenderò alla stazione del Dedalo, tu usa l'ascensore 831, lo prenderemo di fronte al centro dell'Eros 223”
“Conosco la zona!” replicò Albert.
“Un giorno mi spiegherai perchè. Procediamo!”
Sceso dalla dedalomobile Joe corse dietro a Jean 013 ed incontro ad Albert.
La folla, vedendo la sua uniforme e la Pistola, si scansava rapida.
Gli giunsero persino esortazioni.
“Forza, Uomo-Sabbia! Fallo secco!”
“Spazzala tutta via, quella feccia!”
“Bravo!”
“Mi chiamo Kristen 17, blocco 283 interno 2264, mettiti in circuito stasera , mi piaccioni i biondi!”
Joe vide il suo segnale, quello del fuggiasco e quello di Albert.
Stavano convergendo.
Era in trappola, se avesse deviato a destra lo attendeva l'area morta di Cathedral.
Sarebbe stata una follia prendere quella direzione.
Mancavano trecento metri.
Un tapis-roulant li ridusse a cinquanta.
Vide Albert corregli incontro.
Alla loro destra, un ponte di pietra.
Il Disertore aveva scavalcato la palizzata con i segnali di divieto.
OFF-LIMITS
DANGER AREA
CATHEDRAL
Ogni scritta era associata ad in teschio ghignante.
Una delle aree sfuggite al controllo del Pensante, l'onnipresente cervello elettronico che assicurava un governo mondiale dal perfetto equilibrio ed una vita totalmente edonistica e servoassisitita, solo, limitata nel tempo.
Era in progetto una spedizione su larga scala per domare le bande di fuorilegge che infestavano quel mondo a sé, confinante con l'utopia difesa dagli Agenti del Sonno, ma per ora i due fronti si limitavano a giardarsi in cagnesco con rari sconfinamenti.
A Joe 009 ed Albert 004 era toccato proprio uno di questi casi.
Joe spazzò dalla mente ogni pensiero.
Era lui il capo operazioni.
Premette il logo degli Agenti del Sonno sulla tunica nera e dal colletto sorse una calotta       in lega polimorfica che gli avvolse la nuca e scese sul volto trasformandosi in una visiera integrale con amplificatore di luce e maschera antigas incorporati.
Albert lo imitò.
Indossarono i guanti ed attivarono vocalmente i Potenziatori dei loro stivali.
Grazie ad essi, un salto di mezzo metro veniva trasformato in un balzo prodigioso.
In due soli balzi raggiunsero la barriera e la saltarono sorvolandola lentamente, come se fossero sulla Luna. Eseguirono una lenta capriola in aria ed atterrarono con leggerezza.
Presero a correre, almeno quattro volte più veloci di un'essere umano.
La strada era ingombra di carcasse di auto e mobili gettati dalle finestre, ora mute e con i cristalli sfondati.
Qua e là, nella penombra mal rischiarata dai fievoli residui di un'illuminazione pubblica alimentata artigianalmente, si potevano scorgere i movimenti furtivi di qualche figura ingobbita che si defilava prontamente.
All'improvviso, con un rumore tambureggiante, la strada si animò.
Centinaia di enormi topi si precipitarono all'unisono su di loro.
“Vapor!” esclamarono all'unisono i due.
Spararono tre colpi a testa alzando una nuvola di vapori urticanti che costrinse i loro aggressori a ritirasi freneticamente, lasciandosi dietro un lungo strascico di urlanti carcasse ustionate in preda alle convulsioni.
I due Uomini della Sabbia erano già lontani.
Jean 013 era vicino, ormai.
All'improvviso il fuggiasco invertì la rotta e prese a correre verso di loro.
I tracciatori indicavano, dietro di lui, una massa di segnali caotici.
Joe comprese cosa stesse accadento.
Tramite la trasmittente dell'elmetto comunicò ad Albert il nuovo pericolo.
“Lupetti! Sono sotto l'effetto del Muscolo!”     
Il Muscolo.  
Un Farmaco Potenziatore creato per scopi bellici.
Uno stimolante allucinogeno sintetico contenuto in un cuscinetto spugnoso, dall'odore simile a quello dell'alcool puro.
Secondo i chimici militari che l'avevano creato durante l'Era Precedente, ossia prima della creazione della società attuale, il Farmaco Potenziatore 442 avrebbe dovuto provocare un'accelerazione metabolica tanto intensa da consentire al soggetto di vedere una freccia scoccata da un arco come se fosse al rallentatore. Un simile effetto, però, costringe il cuore a fare in pochi secondi il lavoro di un giorno. Il Farmaco 442 divenne illegale e non venne impiegato dalle Forze Armate, data la sua pericolosità. In qualche maniera ancora non chiarita, quella droga veniva utilizzata dalle bande giovanili delle Aree Morte, dette genericamente Lupetti, che divenivano capaci a volte di opporsi alle Pistole. Sotto l'effetto del Muscolo, una pietra si trasformava nell'equivalente di un proiettile Lacerante.
Video Jean 013 correre verso di loro.
Dietro di lui, sagome che parevano teleportarsi casualmente da un punto all'altro.
Joe si chiese per l'ennesima volta come facessero a procurarsi la droga.
“Albert, Nitro! Bersaglio, i Lupetti”
In quell'istante quei fantasmi sfuggenti circondarono Jean 013 che gridò disperato e si accasciò.
Subito dopo, l'equivalente di due cannonate esplose nel branco decimandolo.
Le Pistole avevano fatto fuoco.
Joe sapeva che adesso li avrebbero bersagliati con qualsiasi oggetto avessero a portata di mano e prevenne la loro mossa.
“Albert, Tangler modalità due!!”
Le Pistole fecero fuoco. A dieci metri dai tiratori due enormi e fittissime ragnatele metalliche si tesero fra i due caseggiati in rovina intercettando la pioggia di proiettili improvvisati dei Lupetti.
Spararono due Laceranti per forarle ed ancora due nitro.
I Lupetti abbandonarono al loro preda e fuggirono.
Raggiunsero il corpo di Jean 013.
Il volto era una maschera rossa.
Si mosse leggermente, le labbra formarono la parola Santuario.
La mano del moribondo si aprì lentamente e ne uscì una piccola scheda blu.
Una Memoria.
Joe la raccolse.
Il moribondo mosse le labbra.
Joe si chinò ad ascoltare quel filo di voce.
“Sad Hill!”
Subito dopo Jean 013 spirò.
Joe lo perquisì.
Aveva solo pochi effetti personali, incluso un monile d'argento, una croce a tre bracci sormontata da un anello ovale.
Mesi fa ne aveva visto uno analogo al termine di una caccia.
Albert 04 si avvicinò.
“Ci hanno sottratto la preda, quei piccoli dannati. Faccio io?”
“Ok” replico Joe
“Homer!” ordinò Albert alla Pistola.
Albert incenerì il corpo di Jean 013 con un Centrante.
Si allontanarono a grandi balzi grazie agli stivali potenziati fino al ponte ed alla palizzata.

 

Tornati nel mondo civile, tramite una Dedalomobile raggiunsero il QG.
Salutarono diversi colleghi, che si complimentarono per la splendida caccia, e raggiunsero al sala rapporti, un luogo che a Joe aveva sempre provocato una certa inquietudine.  Ogni volta che ne usciva senza rimproveri o sanzioni, si sentiva davvero sollevato.
Albert entrò per primo e ne uscì dopo venti minuti circa.
Poi toccò a Joe.
La porta si chiuse alle sue spalle.
Joe guardò l'ambiente di vetro nero, illuminato da luci azzurre. Al centro della sala, una poltrona anatomica con il bracciolo destro munito di un lettore della mano, e del Fiore di Cristallo in particolare.
Prima di sedersi dedicò la sia attenzione ad una colonnina cilindrica.
Vi appoggiò gli effetti personali del Disertore e, mentre il pennello di un piccolo scanner li sorvolava ruotando, andò a sedersi sulla poltrona portando il suo fiore di cristallo sul lettore del bracciolo.
Un segnale di allarme proveniente dalla colonnina dello scanner gli fece fare un salto.
Una voce di donna ronzante e metallica gli parlò in tono perentorio.
“Nome!”
“Joe 009, Agente del Sonno Profondo”
“Confermare appartenenza effetti personali sottoposti a scansione”
“Effetti personali appartenenti a Disertore Jean 013, ciclo vitale chiuso a seguito caccia in Area Interdetta Cathedral, Greate Los Angelese, Agente di Rinforzo Albert 04”
“Domanda: eliminazione diretta da parte tua o di tuo rincalzo?”
“Negativo: disertore eliminato da banda di Lupetti sotto effetto del Muscolo”
“Domanda: conosci il significato di tale oggetto?”
Davanti a Joe si formò l'immagine olografica della croce a tre bracci che aveva trovato a Jean 013 ed anche ad una Disertrice di molto tempo prima.
“Negativo, riconosco l'oggetto ma ne ignoro il valore simbolico”
“Nome dell'oggetto: Ankh, o Croce della Vita. Simbolo della vita appartenente alla cultura dell'Antico Egitto, adottato successivamente da diversi movimenti settari legati al culto della natura o della vita primitiva condotta prima dell' Era dell'Ordine”
“Domanda: rilevanza di tale dato?”
“Legame tra oggetto e Disertori. Riscontrata diffusione Croce della Vita fra i Disertori in concomitanza con diffusione fenomeno Disertori non terminati”
“Impossibile! Nessun Disertore ci è mai sfuggito, in nessuna parte del mondo!”
“Dato segreto confermato, Joe 009. Disertori non eliminati 2139”
“Domanda: dove possono essersi rifugiati?”
“Joe 009, conosci il significato della parola “Santuario?”
“Affermativo: termine utilizzato in genere per indicare un luogo dedicato al culto religioso, serve anche per indicare un luogo di rifugio. Oggi viene utilizzato per indicare un leggendario luogo inesistente ove i Disertori che riescono a raggiungerlo possono continuare a vivere al riparo dalle Pistole”
“Errore Joe 009: Santuario esiste”
Joe rimase folgorato da tale rivelazione.
“Joe 009: da questo momento sei a conoscenza di informazioni segretissime: rivelarle comporterà la tua eliminazione. Missione: il tuo fiore diverrà lampeggiante adesso. Ti servirai dei dati ed oggetto che hai sequestrato oggi e che ti forniremo, ti fingerai Disertore, troverai Santuario e lo distruggerai”
Joe non credette alle proprie orecchie, si guardò la mano ed ebbe paura.
“Domanda: riavrò i giorni di vita che in questo modo mi sottrarrete?”
“La tua missione è iniziata, Joe 009”
“Domanda! Riavrò i giorni che mi sarebbero spettati?”
“Distruggi Santuario, ed avrai un anno di premio”
Il Pensante aveva parlato.
Joe uscì dalla sala dei rapporti sconvolto, fissandosi il palmo della mano.
La sua visione del mondo era cambiata.
Santuario era realtà.

 

-9

Albert 004 siede da ore pensieroso nella Centrale di Controllo del QG.
Fatto: Joe 009 è divenuto improvvisamente introvabile
Fatto: Joe 009 è stato trattenuto nella Sala dei Rapporti ben oltre il tempo di un normale rapporto
Fatto: tutto il materiale relativo alla loro ultima caccia è stato secretato.
Fatto: Joe 009 ha manifestato dubbi sul suo lavoro in tempi recenti
Fatto: Joe 009 è suo fraterno amico.
Conclusione: Joe 009 può aver bisogno del suo aiuto, ma il Pensante non è d'accordo.
Albert sa che Joe 009 userà la Pistola, prima  o poi.
Lui stesso ha programmato un tracciamento dell'arma nel calcolatore del Centro di Controllo, i cacciatori anziani possono farlo.
Deve attendere che l'arma di Joe faccia fuoco.
Il grande schermo del Centro di Controllo darà la posizione.
Rimane seduto nella penombra elettronica illuminata dai microcircuiti sotto tensione, estraneo al caos intorno a lui, inosservato.

Joe raggiunse il suo alloggio e si sedette sul sofà, le mani sulle tempie.
Il diluvio di emozioni che irruppe nella sua mente come un torrente in piena lo faceva tremare.
Santuario...........era vero!
Il Pensante non poteva avergli mentito........o forse poteva?
Esisteva davvero un luogo dove era possibile continuare a vivere, alsicuro dalle Pistole.
Se Santuario esisteva, allora forse anche Gilmoure, l'Uomo Che Visse Tre Volte...................

….....ha vissuto tre volte di più
         perchè non puoi farlo anche tu?..............
                   …...anche tu.......
                            …...anche tu.......
                                     …...anche tu.......
                                               …...anche tu.......

tre volte ventiquattro anni.......settantaquattro anni.
Joe pensò alla sua condizione: era stato scelto per distruggere Santuario, sarebbe diventato una leggenda, tutti lo avrebbero lodato..........da morto. Anche se un anno dopo........rosso-nero-rosso-nero-rosso-nero-rosso-nero.....ma lui era un bravo cittadino, anzi di più, un Uomo della Sabbia............o forse solo un uomo morto?
Era il migliore, decine di Disertori all'attivo, sì, per questo era stato scelto.........ma perchè gli avevano mentito su Santuario? Su quanto altro gli avevano mentito? Lui era convinto di non uccidere davvero, terminava persone che sarebbero comunque state rinnovate.........dove erano i rinnovati?.......calma, calma, sì, devono esserci, perchè altrimenti lui sarebbe stato un'assassino...........Oh no! Decine di vite sulla coscienza, no, calma, erano dei pazzi, Santuario non esiste.........cioè esiste, ma non deve esistere. Il condizionamento nella sue mente scattò e gli fece provare una terribile fitta di dolore.
Perse i sensi.
Quando si riebbe, tremante, decise di agire.
Non sapeva che la sua mente stava tornando a pensare.
Era ciò che accadeva ai Disertori, Joe non poteva saperlo.
Gli avevano mentito su Santuario.
Doveva scoprire la verità.
L'unico modo era trovare Santuario.
Il Pensante poteva ingannare per i suoi scopi.
Un anno di vita in premio se lo avesse distrutto......contro i due volte ventiquattro di Gilmoure Gilmoure.
Ok, inutile vendere la pelle dell'orso senza averlo abbattuto.
Ragionò:
Se esiste Santuario, qualcuno lo ha creato....Gilmoure per esempio.
Non può averlo fatto da solo, ci sono quindi suoi seguaci.
Santuario è segreto, vi si può quindi accede solo tramite loro, ed alcuni devono operare all'interno del sistema per contattare ed aiutare i Disertori.
Ok, o sono loro a scegliere chi aiutare, oppure è necessario cercarli, ma dove, come?
Jean013 era fuggito verso Cathedral.....intenzionalmente?
Forse.....se fosse così, Cathedral sarebbe la prima tappa del cammino, e Jean013 stava fuggendo verso un contatto ma è rimasto preso fra noi e i Lupetti.
Gli effetti personali di Jean 013.........l'Ankh........accidenti, anche quella Disertrice finita da Preete.......Karenia 06......vicino al suo cadavere aveva trovato un'identico ciondolo.
Aveva due punti di partenza.
Jean 013 aveva una sorella, Françoise 003.
Jean 013 si era fatto una plastica facciale.......può darsi che questo chirurgo sia un uomo di Gilmoure.
La Croce della Vita è uno dei simboli di questo movimento clandestino.
Prese in mano quello di Jean 013.
E se non fosse stato solo un simbolo?
Se avesse contenuto un qualche codice.Un oggetto maledettamente semplice. Come potrebbe nacondere informazioni codificate? Se avesse nascosto un qualsiasi tipo di codice olografico o memoria elettronica, gli scanner del QG lo avrebbero individuato. Questo ricorrendo all'elettronica.
Aveva tre bracci.........il numero 3.
Prese un calibro di precisione,di quelli utilizzati per la manutenzione delle Pistole.
3 bracci, 10 millimetri il braccio sinistro, 14 quello destro, 16 quello più lungo, 2 millimetri di spessore, l'occhiello aveva un diametro di 4 millimetri........
Avrebbe potuto trattarsi di un codice numerico, ma qual'era l'ordine dei numeri?
E se fossero state necessarie anche operazioni aritmetiche?
3 - 10 -13 -14 - 2  - 4
oppure, in ordine crescente
2 - 3 - 4 - 10 - 13 – 14
ma queste cifre non dicevano nulla senza una chiave di lettura.
Joe continuò a rigirarso l'oggetto fra le mani.
Notò una strana decorazione, un fregio verticale sul braccio più lungo della croce, microscopico.
Lo esaminò con una lente d'ingrandimento: una pila casuale di punti e linee separati da caratteri a cancelletto. Joe, per comodità, la trascrisse orizzontalmente.
.#.-..#.-..#.#.#.-#-----#---..#-----
Guardando quella sequenza scritta orizzontalmente Joe si chiese se non si trattasse di un un codice binario camuffato. Doveva nascondere una stringa alfanumerica con un contatto, un'informazione utile ad un Disertore.
Joe eseguì la conversione al computer partendo dalla funzione di codifica più semplice: codice Ascii a 7 bit, e lesse il risultato.
1000101 100011 1101100 100011 1101100 100011 1100101 100011 1101110 100011 110000 100011 111000 100011 110000
100011 si ripeteva per tutta la sequenza
convertì in decimale
69 35 108 35 108 35 101 35 110 35 48 56 35 48
no.......non poteva essere così semplice............un Codice Morse.......nessuno lo usava più.....ma forse proprio questo permetteva a queste rudimentali codifiche di sfuggire ai controlli....scanner studiati per individuare messaggi olografici o micromemorie delle dimensioni di pochi atomi ignoravano banali segni incisi a mano come motivi ornamentali astratti........geniale! Nessuno prima vi aveva dato peso, perchè in ogni caso Santuario era una leggenda.
Convertì in caratteri Ascii
E#l#l#e#n#0#8#0
Ellen 080
Aveva un nome.
Prese la scheda di memoria di Jean 013 e la inserì nello slot del computer.
Alla richiesta di password digitò Ellen80.
Il computer chiese la parola d'ordine.
Joe digitò le ultime parole di Jean 013
“Sad Hill”
Il computer rispose con un numero di telefono.
800 9889 88 7
Corrispondeva ad Ellen 80 – appartamento 2334 complesso 327 Bunker Hill – Greater Los Angeles

Joe si sedette al videotelefono.
“Ok, Ellen 080, vediamo se sei carina e dolce”
Digitò il numero e attese.
Sullo schermo si materializzò una ragazza vestita con tutta la sgargiante eleganza di un'appassionata della moda del ventireesimo secolo.
La sua mano affusolata reggeva con grazia una sigaretta accesa.
Le sue labbra lucidate si mossero con una punta di spavalderia.
“Buonasera, Cittadino. Non ti conosco”
“Non apro a molti il santuario della mia identità” replicò Joe, calcando bene il tono sulla parola “santuario”.
“Capisco, Cittadino. Come hai avuto il mio numero?”
“Una comune conoscenza mi ha dato un'oggetto che ti appartiene e mi ha pregato di restituirtelo”
Joe le mostrò la Croce della Vita.
“Stasera ho un'impegno” replicò lei.
“Purtroppo ho poco tempo” replicò Joe, mostrandole il palmo della mano destra lampeggiante.
“Ok Cittadino, ci vedremo là, sto andando ad una festa “speciale”. Dovrai essere all'altezza e non farmi fare figuracce”
“Sarò all'altezza, non temere”
“Interno 5434 Blocco 762 Northridge fra trenta minuti esatti, quando saremo lì fai come ti dico, parleremo, ti farò conoscere una mia amica e........vedremo come concludere la serata”
“Bene” replicò asciutto Joe e tolse la comunicazione senza preamboli.
“Appuntamento con una sconosciuta ad un festa 'speciale' e avrebbe dovuto essere all'altezza” pensò Joe “Guarda cosa bisogna fare per vivere”.
Si guardò il palmo lampeggiante della mano.
“Già, per vivere.......”

Joe si presentò all'ingresso del Blocco 762, quartiere di Northridge.
Con il Dedalo ed un tapis roulant aveva impiegato tre minuti.
Era in abiti borghesi.
Scarpe nere, pantaloni attillati e camicia blu.
Aveva con sé la Pistola.
Ellen 080 lo stava aspettando.
Fumava con la stessa posa languida che aveva sfoggiato al videotelefono.
Il videotelefono però non poteva riprodurre il suo profumo da capogiro.
“Accidenti” pensò Joe “Deve averci sciolto del Muscolo”
In effetti, vedendola dal vivo, Joe non la trovò affatto male.
Ellen gli fece cenno di salire sull'ascensore.
Attese che le porte di chiusero e gli parlò piano.
“Posso sapere il tuo nome, adesso, biondone?”
“Joe 009”
“Sei carino, ma oggi non sei qui in cerca di divertimento, vero?”
“Cerco tuttavia la persona giusta”
“Ok, ora prenderemo parte al ricevimento, durante il gioco potremo appartarci senza destare sospetti, io te e la mia amica”
“Perchè una terza persona?”
“Niente domande, capirai tutto. Gilmoure non vuole che diciamo troppo”
“Gilmoure...” pensò Joe.
Ellen fece partire l'ascensore.
Le porte si aprirono su una festosa pista da ballo.
Fracasso, musica, bellezze scatenate ed ubriache, ragazzi atletici e per nulla timidi.....il solito spettacolo, che Joe da tempo non sopportava più.
Notò che molti portavano sugli abiti i distintivi di associazioni di sport acrobatici.
La musica scese e la voce del loro anfitrione, Sharps 023, si fece sentire.
“Signore e signori, amici ed amiche, tra poco entreremo nel vivo e giocheremo, ma prima, ho pronto per voi un raro privilegio. Liberate la pista!”
Tutti si ritrassero in silenzio.
Il pavimento della sala venne lentamente ricoperto da una silenziosa lastra di vetro scorrevole. Il vetro antifrizione usato per la Danza su Vetro.
Ellen 080 guardò Joe.
“Ecco la mia amica, di sicuro ti rifarai gli occhi e, dato che me lo chiederai senz'altro, si chiama Françoise 003”
La discoteca tacque e divenne nera come una fossa abissale.
Françoise 003, La Danzatrice su Vetro più sensuale di Greater Los Angeles, entrò in scena invisibile al pubblico. I suoi piedi delicati e nudi non fecero alcun rumore sul vetro tanto levigato da anullare quasi totalmente l'attrito.
La sua silhouette, ammantata da una calzamaglia nera che aderiva come una seconda pelle e finemente decorata da una copertura di scaglie riflettenti, venne lentamente illuminata da dietro mentre la musica psichedelica prese a salire di volume.
Con lenti e studiati movimenti, le sinuosità del suo corpo si animarono in maniera fluida, armoniosa, provocante, tentatrice...........le gambe a loro volta eseguirono passi che solo l'attrito quasi nullo del vetro poteva rendere possibile.  La sensualità delle sue movenze si accrebbe, i passi divennero acrobatici, poi veri colpi di staffile inferti sul suo corpo, infine gesti di disperazione.
La Danzatrice concluse cadendo in ginocchio ed innalzando le braccia al cielo, in un gesto di preghiera.
Si inchinò e si allontanò fra gli applausi, a capo chino, senza sorridere.
Passò vicino a Joe 009, il volto ombreggiato dalla chioma bionda.
L'Uomo della Sabbia vide le sue lacrime.
Vide anche il suo fiore lampeggiare.

Joe si riebbe dallo stato di adorazione con cui aveva seguto ogni sua movenza.
Ripensò a Lucia 014: ciò che in quella mercenaria era una piccola scintilla, in Françoise 003 era un'incendio divampante.
Non sapeva come, ma ne aveva la certezza assoluta.
Joe sentì un tremito percorrergli il corpo.
Si rivolse ad Ellen 080.
“Fammi parlare con lei....io!”
“Stà calmo, qui ci sono troppe orecchie! Vuoi beccarti un Centrante? Giochiamo, e durante il gioco le parlerai. Quando.......ve lo dirò io”
Il gioco.
“Quale gioco?”
“Rocket-Surf”
“E dov'è il campo di volo?”
“Il campo di volo sarà la Ferrovia Tangenziale di Greater Los Angeles. Mai gareggiato con i treni superveloci al chiaro di luna?”
Joe aveva sentito parlare di questi pazzi.
Una delle tante trasgressioni illegali per provare emozioni e soffocare la nevrosi da condannati a morte della loro epoca. Emozioni, crude, semplici, primitive, per non pensare. Dimentica che sai quando morirai per quindici minuti, e quei quindici minuti diventano vita autentica.
“No, ma ne ho sentito parlare”
“Hai paura?”
“Paura o meno, non ho tempo per ripensarci......e poi, ho già praticato questo sport”
Lo aveva praticato come parte del suo addestramento di Agente del Sonno, ma tenne per sé quel dettaglio.
La voce del loro anfitrione si fece sentire.
“Agli spogliatoi, indossate le tute e prendete le tavole!”
Joe si diresse al suo spogliatoio.
Nel farlo, incrociò la Danzatrice.
La vide salutare Ellen 080, poi le due ragazze andarono a cambiarsi.
“Ellen, dimmi, chi è quel ragazzo? Sta con te?”
“No, non siamo fidanzati”
“Ah! ” replicò Françoise, tutta contenta, chissà perchè “E'....dei nostri?”
Disertare insieme a lui........fino a Santuario, e poi loro due insieme, i bambini.........ma che razza di idee le venivano, tutto d'un tratto?
Ellen 080 la riportò sulla Terra.
“Credo di sì, ora lo accerteremo”

Joe uscì dallo spogliatoio.
Diversi sguardi femminili lo studiarono attentamente.
Stava bene, con la tuta nera, gli stivali, l'armatura leggera e l'elmetto.
Ellen andò verso di lui, anche lei equipaggiata.
Aveva in mano due bicchieri di whiskey.
Gliene offrì uno, che Joe bevve d'un fiato.
Ellen vuotò il suo senza difficoltà.
Françoise gli sorrise sorseggiandone uno a sua volta, più delicatamente.
Teneva l'elmetto sottobraccio ed i suoi capelli dorati e sciolti sfolgoravano contrastando con  il nero dell'equipaggiamento.
Joe la guardò rapito ed improvvisamente scoprì la sua vena poetica.
“Chi è costei che mi sorge di fronte come l'Aurora, Bella come la Luna, terribile come un'esercito schierato a battaglia?”
Françoise rimase senza parole ed abbassò lo sguardo, arrossendo.
“Oh.......io.....certo che sai come farli i complimenti, poeta.....”
“Danzi divinamente”
“Grazie....io......non dirmelo così!”
Françoise ed anche Ellen rimasero colpite.
Erano convinte entrambe che gli uomini romantici, capaci di adorare una donna e rispettarla come persona, fossero una razza estinta.
Sarebbero rimaste sorprese di trovare queste qualità in un Agente del Sonno.
Anche Joe rimase sorpreso.
Aveva conosciuto una ragazza del 23° Secolo capace di modestia e di pudore, ed era ancor più sorprendente il fatto che si trattasse di una Danzatrice su Vetro.
Joe ne ebbe la certezza: una Disertrice.
Non la ebbe per esperienza di cacciatore, ma per emaptia, perchè la capiva.
Era sulla strada per Santuario.
Ellen 080 si rivolse ad entrambi.
“Ok, prendiamo le tavole. Noi tre faremo squadra”
Joe e Françoise annuirono.
Ellen si avvicinò a Joe.
“E' il momento della verità, in tutti i sensi”
“Perchè mi hai fatto venire qui?”
“Per te e per lei, questa è la prima prova. Dopo, non ci sarà ritorno. Gilmoure vuole essere certo di chi gli mando”
Joe annuì.
Prima aveva in testa una sola parola, Santuario.
Ora un'altra parola ne stava predendo il posto.
Più dolce.
Françoise.
Françoise, dolcezza, semplicità, sincerità, calore, luce...........ma per Joe significava anche paura.
All'accademia del Sonno Profondo in tutti i corridoi, le aule, le palestre, i simulatori, gli impianti di apprendimento automatico nel sonno, circolava un consiglio pratico, semplice e lapidario che non lasciava scampo:
REGOLA D'ORO DI UN AGENTE DEL SONNO
Mai innamorarsi di una disertrice!

Lo stesso concetto era espresso da una breve filastrocca popolare, che ogni tanto capitava di vedere scritta sui muri di qualche area in degrado.

L'Uomo della Sabbia ha condannato
lui, solo giudice e solo giurato
L'Uomo della Sabbia con onore
si nutrirà del tuo terrore
Fallo divertire, Disertore!
Ecco il Centrante, ma...........!
L'Uomo della Sabbia ti ha guardato
Bella Disertrice, lo hai stregato
L'Uomo della Sabbia innamorato
non è più giudice, non è più giurato
Uomo della Sabbia , da Disertore,
 avrai solo la Pistola ed il suo amore.
Attento al Centrante!

-8  

PRIMA TAPPA  - CATHEDRAL

 

“Il vecchio Albert ha fiutato qualcosa”
“E' immobile da ore”
Tra i tecnici della Centrale serpeggiano queste voci, ma nessuno si avvicina ad Albert.
Albert 004 continua a fissare la proiezione elettronica della pianta di Greater Los Angeles.
Joe 009 è un potenziale disertore.
Nessuno sembra essersene accorto.
La voce dell'interfono lo convoca.
E' il Pensante.
Albert si reca a passi misurati presso la sala dei rapporti.
E' seduto sulla poltrona di velluto blu.
La voce metallica femminile lo informa della missione di Joe 009.
Lo informa anche del fatto che Joe 009 potrebbe disertare nel corso della missione.
Compito di Joe 009: fingersi disertore – trovare Santuario – distruggerlo.
Compito di Albert 004: tracciare Joe – se diserterà, Albert 004 distruggerà Joe 009 e Santuario.
Motivo della scelta: Albert 004 conosce Joe 009 meglio di chiunque altro.
Albert 004 torna in centrale.
La Pistola di Joe non ha ancora fatto fuoco.
Torna a sedere e riprende a fissare la pianta elettronica di Greater Los Angeles.

Tutti i partecipanti salirono sul tetto dell'edificio.
Con un sommesso ronzio, le tavole si sollevarono da terra e rimasero a galleggiare nell'aria.
Joe salì sulla sua.
Alla sua sinistra Françoise 003 lo imitò e rimase a guardarlo con un sorriso d'intesa che Joe ricambiò.
Françoise fece sparire sotto il casco nero la sua chioma dorata.
I suoi occhi azzurri sprigionavano intensità
Quelli di Joe, passione.
Erano vivi, entrambi.
Senza rendersene conto stavano assaggiando il dolce frutto della vita.
Ellen li guardò.
Si era immaginata che quei due si sarebbero affiatati, ma non aveva previsto un colpo di fulmine.
Parevano essersi dimenticati del fatto di essere all'Ultimo Giorno.
Tutte le squadre collegarono i rispettivi trasmettitori, poi le tavole avanzarono sul vuoto.
Era a mille metri di altezza.
Greater Los Angeles colmava l'intero orizzonte.
Al centro, l'immenso quartiere dei divertimenti di Arcade era un'apocalisse di luci di ogni possibile colore.
Joe sentì dentro di sé un tumulto indescrivibile.
Fece avanzare la sua tavola portandosi a dieci metri dal bordo del tetto.
La propulsione magnetotfluidodinamica della tavola aveva una duplice funzione.
Non solo consentiva alla tavola di galleggiare in aria da ferma e di raggiungere accelerazioni vertiginose, ma formava una vera e propria bolla magnetica intorno a se stessa che deviava il flusso dell'aria in modo da permettere al pilota di non doversene preoccupare.
Le altre squadre stavano lasciando a loro volta il bordo del tetto.
Joe saggiò l'aderenza delle suole magnetiche alla sua tavola ed attese che Ellen e Françoise si trovassero ai suoi lati.
Parlò ad entrambe con il trasmettitore.
“Niente in contrario se vi guido io”
“Per me no davvero” replicò Françoise.
“Ok” aggiunse Ellen, lapidaria.
Non voleva intromettersi tra loro.
Joe fece ruotare il piede avanzato sul tallone allineando la punta dello stivale con la prora della sua tavola.
Fran ed Ellen lo imitarono.
Joe grido “Via!!”
Tutti e tre piegarono la gamba più arretrata portando le tavole in posizione verticale, e, mantenendole verticali, riassunsero la posizione iniziale iniziando una vertiginosa caduta, dapprima lenta, e poi sempre più veloce.
La facciata dell'immenso condominio era diventata la terra, la facciata del condominio di fronte il cielo, ed entrambi scorrevano veloci verso all'indietro piano dopo piano mentre l'orizzonte di luci da cui scaturivano, ossia la  strada, si faceva sempre più ampio e quindi più vicino.
Videro intorno a loro le altre squadre.
“Joe!” gridò Ellen.
“Ok!” esclamò Joe, iniziando la parabola di risalita mentre i dettagli della strada erano ormai visibili ed il rumore del traffico iniziava a farsi sentire.
La strada tramontò dal loro campo visivo ed il loro cielo di cristalli, acciaio e cemento armato si mosse come un ponte levatoio che viene chiuso e poi ricadde all'indietro fino a scorrere sotto di loro.
Stavano risalendo al facciata del palazzo di fronte, schivandone i balconi.
La facciata cessò all'improvviso, ma Joe li fece salire in candela alla massima quota.
“Sei un pazzo, Joe 009!” esclamò Ellen
“Hai detto che Gilmoure vuole sapere chi accoglie. Che rapporti gli farai?”
“Non è affar tuo, biondino!”
“Non preoccuparti, Joe” Esclamò Françoise, fammi divertire così e ti spetterà una calda ricompensa!”
“Ma.....Françoise!” esclamò Ellen.
“Ellen, ascolta, io.......quei maledetto ipnocondizionamento si sta rompendo, io...io......ti amo, Joe!”
Quelle parole furono adrenalina per Joe.
“Ok, giù in picchiata sul treno!” esclamò Joe
“Moriremo!” esclamò Ellen
“O vivremo due volte!” esclamò Françoise.
“Non temere, ce la faremo!”
Iniziarono la picchiata tuffandosi nella città.
I caseggiati sfrecciavano ai loro lati come palle di cannone.
Videro la fila dei vagoni e le altre squadre che cercavano di superarlo.
All'ultimo momento si misero paralleli al terreno ma la spinta di quella picchiata li portò davanti alla locomotiva.
Erano a quasi duecento orari.
Ora seguivano la ferrovia.
Dovettero abbassarsi di colpo per entrare in un tunnel.
Ne videro le luci scorrere all'indietro in un lampo e poi apparve di nuovo la città.
Erano su un lungo rettilineo ora.
Françoise si avvicinò a Joe controllando la sua tavola con tutta la grazia di cui era capace una danzatrice su vetro.
Ellen capì di doverli lasciar fare.
“Françoise!” esclamò Joe “Whirlpool!”
Un'abbraccio volante.
Joe e Fran distanziarono le loro tavole, ruotarono i polsi magnetici dei loro guanti e si tuffarono l'uno verso l'altra tendendosi le braccia fino ad afferrarsi reciprocamente i polsi. Iniziarono a ruotare sempre più velocemente, sostenuti dai campi magnetici. Ellen li seguiva pronta ad intervenire.
Poi un rumore di sirena sovrastò quello della ferrovia.
La Polizia Metropolitana.
Nessuno di loro aveva interesse a farsi arrestare.
Joe aveva la Pistola, ma usarla sarebbe stata una follia.
Agì d'impulso.
Tirò a se Françoise e la prese in braccio mentre riguadagnava la sua tavola.
Quella di Françoise, senza controllo, esplose contro un traliccio.
Françoise si tolse l'elmetto.
Il vento fece divampare la sua chioma d'oro.
Alzò la visiera di Joe e lo baciò.
Joe senti un'ondata di Muscolo nelle vene.
Altro che quel ridicolo sesso a pagamento!
Priva di controllo, la tavola di Fran esplose contro un traliccio.
“Hey, voi, vi pare il momento di......” esclamò Ellen.
“Ellen, appena siamo sul ponte, giù in picchiata! Le manderemo a schiantarsi come quella di Fran e ci crederanno morti!”
“Ok!”
Eseguirono la manovra, passarono in mezzo ai piloni del ponte e, al segnale di Joe, rallentarono il più possibile, si lanciarono tutti e tre in un abbraccio aereo e guadagnarono la riva del canale sottostante mentre le tavole esplodevano.
Finirono su una sorta di barcone robotizzato, probabilmente una draga.
Fran tolse l'elmetto a Joe e lo baciò, a lungo.
Ellen li guardò, commossa.
Con un dito esile, si asciugò una lacrima.
Amore, quello vero, ciò per cui lei ed i seguaci di Gilmoure lottavano.
“Ragazzi”, disse con dolcezza.
Joe e Fran la guardarono.
“Ora so chi siete. Potete proseguire. Prima tappa, Cathedral”
Consegnò loro una busta plastificata.
“Andate ragazzi”
Françoise la baciò sulla guancia.
“Grazie, Ellen”
“Fran.....mi mancherai.....ma è meglio così”
Joe la baciò sulla guancia a sua volta.
“Ti attenderemo a Santuario”
Ellen fece loro un ultimo cenno di saluto e si dileguò, rapida e silenziosa.
Non voleva che la vedessero piangere.

Joe e Fran si guardarono negli occhi.
Erano disertori.
Non potevano tornare indietro, ma d'altra parte non si può tornare neppure dall'oltretomba.
Fra due viaggi senza ritorno, avevano scelto quello che dava loro una speranza.
Stavano vivendo oltre la morte imposta dal sistema.
Joe aprì la busta di plastica di Ellen.
Conteneva una tessera magnetica della manutenzione della rete idrica.
Stazione Pompaggio sotterranea 11324334.
Insieme alla chiave magnetica, un piccolo tablet blindato ed impermeabilizzato, compresse di cibo ed alcune fiale di gas mostarda.
Dovevano raggiungere la stazione camminando per la rete dei tunnel di manutenzione fino alla Stazione di Pompaggio 11324334, da lì, attraverso un canale, fino ad una linea in disuso del Dedalo, quindi sarebbero risaliti a Cathedral, nel territorio della banda dei “Rollin' 60”.
Il loro contatto era Jo-Jo 078.
“Ok, Disertrice, mettiamoci in cammino”
“OK Disertore.......baci bene, lo sai?” replicò lei.
“Anche tu.....lo fai diversamente da tutte le altre....ci metti.....ci metti vita”
“Nei momenti in cui si rischia di perderla, la si ama più che mai, non è vero?”
“Ascolta...io.....io e te siamo fatti per stare insieme”
Fran arrossì ed abbassò lo sguardo.
“Ti sono grata...Joe 009.....per avermi dato una ragione di vita che non sia la semplice paura di morire.......ti seguirò anche all'inferno!”
“Mi seguirai a Santuario!”
Lei sorrise.
Joe controllò il percorso.
I loro fiori di cristallo lampeggiavano.
Fra poche ore avrebbero smesso, segnalando la loro posizione agli Agenti del Sonno.
“Dobbiamo arrivare a Cathedral prima che i nostri fiori si fissino sul nero Fran, dovremo correre”
Con un salto scesero dalla draga atterrando sulla via alzaia che costeggiava il canale e presero a correre.
Il percorso era deserto, ingombro di pozzanghere e fiocamente illuminato.
La paura di trovarsi in un posto del genere non faceva minimamente sentire loro la stanchezza.
Due volte Joe ebbe la sensazione di essere seguito, e scoprì che non era per nulla piacevole.
Non c'erano topi, debellati da un secolo almeno.
Non c'erano senzatetto annidati nei punti riparati, la ricchezza era ovunque.
Il solo rischio era qualche banda di violenti annoiati in cerca di emozioni.
Le colonne di cemento erano numerate, 38, 37, 36.
Fran lo seguiva, agile e leggera come solo una danzatrice sul vetro poteva esserla.
Joe sapeva di poter contare sulla Pistola, ma l'avrebbe usata solo se rigorosamente necessario.
Non voleva svelarle il fatto di essere stato un Agente del Sonno se non quando potesse davvero averla definitivamente convinta di essere cambiato.
Si guardò ancora alle spalle, poi, di fronte a sé, vide ciò che aveva temuto.
Tre uomini armati di mazze da baseball sbarravano loro il percorso.
In un'istante furono circondati.
Fran gli afferrò un braccio.
“Mio Dio, Joe!”
“Sei pronta a lottare per la tua vita?” le gridò lui.
Da sotto la corazza della tuta da surf la ragazza estrasse un lungo coltello a serramanico e ne fece scattare la lama.
Mise la sua schiena contro quella di Joe ed assunse una posizione di scherma impeccabile.
Si era preparata.
I loro aggressori indossavano sudicie uniformi da baseball.
Non dicevano parola.
Joe le parlò, invece.
“Ascolta, è il momento di usare il Gas Mostarda che ci ha dato Ellen. Tieni, lanciane una alla tua sinistra, io penserò all'altro lato, poi ci lanceremo su quelli che ci sbarrano la strada”
I loro aggressori fecero per muoversi, ma l'improvvisa barrire di gas urticante li fece ripiegare urlando.
I due fuggiaschi si lanciarono contro i tre avversari rimasti.
Uno di loro tentò di colpire Fran, ma con suo stupore la ragazza parve scomparire e riapparire subito dopo, ferendogli l'avambraccio con un fendente e disarmandolo.
Joe ricorse alla Anti-Terror Kunst, la disciplina di combattimento degli Agenti del Sonno, nata dalla combinazione di stili di almeno ottanta differenti arti marziali.
Il primo avversario tentò di colpire Joe ma fece sibilare tre volte la mazza da baseball a vuoto.
Le braccia di Joe parvero oscillare appena.
L'uomo si alzò da terra, roteò su se stesso e ricadde pesantemente sulla schiena.
La sua mazza da baseball era nelle mani di Joe.
L'ultimo avversario scambiò con Joe alcuni rapidi colpi di scherma, ma un'improvviso colpo di tallone di Joe, partito non si sa come, lo colse alla mandibola e lo mise al tappeto.
Joe gettava un'altra fiala di gas lasciandosi la minaccia appena superata definitivamente alle spalle e riprese a correre con Fran al fianco.
Si sentiva vivo.
Tutta la sua vita precedente gli appariva come un'assurda finzione.
Quando giunsero alla porta del tunnel che li avrebbe portati alla stazione, nonostante l'affanno, Joe abbracciò Fran e la baciò.
“Oh cielo.....Joe! Tienimi stretta!”
Joe non le rispose e la baciò ancora.
Si abbracciarono tremanti.
Lottavano per la vita.
Quella vera.

Dalla busta di plastica estrassero una rudimentale chiave metallica.
La serratura rispose in maniera fluida.
Qualcuno veniva a lubrificarla regolarmente, avendo cura di lasciare la ruggine sul battente ed il consunto ed ammaccato cartello metallico che diceva:

GREATER LOS ANGELES CITY
KEEP OFF
SEZIONE DISMESSA IMPIANTI IGIENICI CITTADINI
AREA INFETTA
NON ACCEDERE SENZA TUTE ISOLANTI
PERICOLO DI CROLLI

L'organizzazione di Gilmoure doveva anche arrivare al Dipartimento Lavori Pubblici.
La sapeva lunga, il vecchio, proprio come uno che ha vissuto tre vite.
Aprirono la porta grazie ai loro sforzi congiunti e se la richiusero alle spalle.
Joe accese una torcia a spillo e passò la chiave elettronica di Ellen nel lettore.
L'illuminazione si accese.
Il corridoio era stretto, con il soffitto a volta.
Sulla destra, un canaletto di scolo riversava ininterrottamente acqua in una piccola grata.
Lo percorsero per un tempo che parve interminabile.
Il pavimento divenne una serie di spesse griglie metalliche.
Attraversarono anche un ponte di ferro aperto su un enorme pozzo di ventilazione, guardando fissi dinanzi a sé con movimenti e respiri dosati. Grazie al cielo il baratro era illuminato fiocamente. Non potevano vederne la reale profondità.
Sapevano che un attacco di panico sarebbe stato fatale.
Giunsero ad una piattaforma con un carrello da manutenzione pronto sui binari, ma la sua microbatteria era a terra.
Fran ne estrasse una dalla busta di Ellen ed il carrello partì.
Videro scorrere le targhe metalliche di numerosi distretti, finché si trovarono sotto Cathedral.
Il carrello di fermò contro due respingenti.
Erano sotto l'Area Morta.
Logico, pensò Joe, questo spiegava il comportamento di Doyle.
Scesero dal carrello, che prontamente si rimise in moto da solo per tornare al punto di partenza, in attesa di altri Disertori.
Fran si volse verso Joe.
“Cathedral......oh Dio mio!”
“O questo o un centrante” replicò Joe “Indietro non si torna”
Joe alzò lo sguardo verso il pozzo sopra di loro e la scaletta metallica che portava fino ad un tombino superblindato e sigillato da chiavistelli al titanio.
Forzarlo con metodi tradizionali sarebbe stato vano.
La chiave elettronica di Ellen lo fece aprire.
Uscirono ed il coperchio si richiuse da solo.
Buio ovunque, tranne nel cono di luce in cui lui e Fran si trovavano.
Un'unica luce proprio su quel tombino.
Tutto era stato preparato.
Il loro successivo contatto era nelle tenebre intorno a loro.
Fran fece per emettere mano al coltello.
Joe le fece cenno di non farlo.
Decise un approccio diretto.
Se si fosse rivelata la scelta sbagliata, avrebbe fatto ricorso alla pistola, ma rimaneva restio a mostrarla a Fran.
Temeva di perderla.
Si volse verso le tenebre e gridò “Bene, eccoci qui!”
In risposta, con un rumore appena percettibile, un cerchio di uomini e donne armati si materializzò con sorprendente tempismo.
Lupetti.
Poi, dall'alto, una squillante voce da contralto discese in quel cerchio di silenzio carico di tensione.
“Frenate le fauci, miei Veltri! E voi, visitatori dal sottosuolo, mostratemi il palmo della mano!”
Joe e Fran obbedirono.
Il loro fiore lampeggiava.
Videro una slanciata silhouette femminile in cima ad una diga di carcasse di automobili.
“Chi vi manda?”
“Ellen 80!” rispose Françoise.
La giovane donna discese la diga di carcasse d'auto con una serie di balzi leggeri e silenziosi.
Fran pensò che avrebbe potuto diventare un'ottima Danzatrice su Vetro.
Quando giunse a terra camminò verso il cerchio di luce.
Dal suo incedere si comprendeva come fosse lei il capo di quella banda.
Quando entrò nel cerchio di luce i due ne videro il volto.
Il volto, angoloso e smagrito dalla fatica, esprimeva una bellezza temprata e aggressiva.
Gli occhi verdi erano intensi e svegli, abituati a cogliere in pochi istanti ogni dettaglio di qualsiasi nuova situazione, capacità che, unitamente all'agilità silenziosa da pantera dei suoi movimenti, le aveva permesso di vivere a lungo in un luogo come Cathedral.
Il suo abbigliamento la faceva assomigliare vagamente ad un piratessa, ma non riusciva a cancellarne le movenze languide.
Joe la osservò a lungo, intuendone il passato formidabile.
Fu lei a rompere il silenzio.
“Non dovete avere paura. Sono Jo-Jo 78, il vostro contatto. Avete la chiave?”
“Eccola” replicò Françoise con voce dolce.
Jo-Jo 78 si addolcì a sua volta, evento più unico che raro, come spesso scoprivano i suoi spasimanti più importuni.
Prese la chiave elettronica e la inserì in un tablet.
Poi si volse verso i suoi guerrieri.
“Amici di Gilmoure!” gridò con voce stentorea.
“Ma non miei!” replicò una voce beffarda.
Un'altra banda di Lupetti irruppe sulla scena.
I due gruppi si fronteggiarono.
“Billy il Maliardo!” esclamò Jo-Jo rivolgendosi al loro leader.
“Jo-Jo 78, mia micia prediletta!”
“Non sono tua e non la sarò mai!”
“Non sai cosa ti perdi!” insistette lui.
“Ma so che ci guadagno” replicò lei, sardonica.
“Ti avrei fatto passare una notte indimenticabile!”
“Sì, a spidocchiarti i capelli!” replicò Jo-Jo, suscitando le risa del suo gruppo.
“Ok......allora mi prendo lei! Hahahaha!” replicò isterico, indicando Fran, che fece scattare il coltello a serramanico e si mise in guardia con una movenza tanto rapida e sciolta da guadagnarsi l'ammirazione di Jo-Jo.
“Che cosa!!??” tuonò Joe.
Billy indietreggiò di un passo.
Joe lo guardò fisso con tale intensità da metterlo a disagio.
A denti stretti ed occhi resi sfavillanti dalla collera, Joe sillabò poche parole, ma chiarissime.
“Lei resta con me”
“I-io ti sfido ecco!” replicò Billy il Maliardo, che, come capo, non poteva più tirarsi indietro.
Anche Joe non lo fece.
Assunse la posizione della Anti-Terror Kunst senza togliere lo sguardo dal suo avversario.
Billy il Maliardo prese un cuscinetto di Muscolo e fece per inalarlo.
“Provaci e ti faccio secco!” gridò Jo-Jo facendo volteggiare un coltello a farfalla nella mano fino a portarsi in posizione di lancio “O il Muscolo a entrambi o niente!”
“Ok” fece Billy il Maliardo, con un sorriso tanto bello quanto stralunato.
Il suo atteggiamento noncurante si trasformò all'istante in un balzo da pantera.
Il calcio volante di Billy incontrò i polsi incrociati di Joe.
Billy rimbalzò all'indietro, toccò terra e nuovamente fu su Joe sferrandogli un diretto.
Il suo pugno si trasformò in un volo oltre Joe che lo fece atterrare pesantemente sulla schiena.
Il Lupetto si rialzò con un movimento elastico, apparentemente insensibile al dolore.
L'assuefazione al Muscolo poteva avere questo effetto, ma i creatori dell'ATK avevano studiato il problema.
La giusta stimolazione nervosa del soggetto poteva far sì che quella strana sindrome antidolore si
trasformasse in uno stato di semistordimento grazie ad una tecnica di pressione sui nervi.
Joe la conosceva.
Intorno al cerchio di Lupetti silenzioso, sotto lo sguardo impassibile di Jo-Jo e quello accorato di Fran, i due avversari si mossero all'interno del cerchio silenzioso degli spettatori.
Joe riaprì le danze con una sequenza mista di Karate e Savate.
Billy incrociava i suoi colpi con quelli di Joe più per istinto che per tecnica.
Joe cadde all'improvviso, ma per suo calcolo.
Billy cercò di colpire la testa di Joe con un calcio, colpì il suolo.
Le mani di Joe si strinsero sul suo ginocchio, ma in maniera studiata, stimolando i nervi in modo da indurre in Billy una crisi di astinenza.
Billy gridò, indietreggiò zoppicando, barcollò come un ubriaco e finì a terra.
Jo-Jo gli si avvicinò.
“Hai perso, Billy il Maliardo. Fran resta con Joe!”
“N-no!!” gridò Billy “Venite fuori!”
Altre due gang di Lupetti sopraggiunsero sulla scena.
Jo-Jo non si scompose.
“E tu avresti voluto essere il mio uomo, porco debole d'un vile! Se tu avessi accettato la sconfitta avresti avuto da me almeno un po' di rispetto, ma così.....”
Billy si rialzò faticosamente.
“Okay, se non sarai mia sarai morta!”
Jo-Jo si guardò intorno.
Circondati.
Joe le si avvicinò.
“Sta' pronta a correre dietro di me ed ordina agli altri di seguirti”
“Ok, biondino, mi piace il tuo modo di fare”
“E a me piace il tuo” replicò Joe.
Poi Joe tese il braccio verso Billy ed il suo gruppo gridando a Fran.
“Fran, il Gas Mostarda!”
Françoise, fulminea, ne lanciò una fiala verso il gruppo di Billy che prese a fuggire latrando di dolore.
Una seconda fiala ne disperse altri mentre i pochi che reagirono vennero dispersi Da Jo-Jo ed i suoi.
Corsero verso un bizzarro camion trasformato in autoblindo a vapore.
Due Lupetti si misero alla guida e partirono mentre Joe, Fran, Jo-Jo e gli altri saltarono nel vano passeggeri.
“Certo che sai come movimentare una serata, biondino” fece Jo-Jo rivolta a Joe.
“Anche tu come animatrice non sei affatto male!” replicò Françoise.
“E tu, per essere una raffinata cittadina, sei a tuo agio con quel coltello a scatto. Sei agile.....che cosa facevi?”
“Danza su Vetro”
“Da professionista?”
“Sì”
Gli occhi di Jo-Jo si illuminarono.
“Sarebbe piaciuto tanto anche a me”
“In effetti, da come ti muovi, credo tu abbia talento”
“Quando saremo nel nostro nascondiglio........mi farai vedere qualcosa?”
“Sì, certo!” replicò Fran sorridente.
“E tu, Joe, tu cosa eri?”
“Istruttore di ATK”
“Ah, questo spiega il modo in cui hai steso Billy!”
L'autocarro vagò a lungo per le strade in rovina prima di fermarsi in uno scantinato.
I Lupetti di Jo-Jo ne mimetizzarono l'ingresso.
Mangiarono seduti intorno ad un fuoco di legna e carbonella.
Jo-Jo spiegò loro che avrebbero dovuto attendere otto ore per accedere al prossimo contatto.
Gilmoure aveva mantenuto in funzione un segmento del Dedalo che al Pensante risultava inattivo.
Un collegamento con Molly, la città subacquea, un tentativo di sfruttare a fondo le biorisorse del mare. Una città di cupole di vetracciaio contenenti laboratori, vivai e fabbriche automatiche di cibo sintetico a base di alghe, pesci e plancton.
Era abbandonata e totalmente allagata, ufficialmente.
Jo-Jo li assicurò che non la era del tutto.
Fra otto ore una Dedalomobile sarebbe partita da Molly e si sarebbe fermata in un terminale a Cathedral, custodito da Jo-Jo e dalla sua banda di Lupetti.
Joe e Fran, curiosi, provarono a farle domande, ma Jo-Jo 78 non sapeva rispondere.
“Gilmoure vuole che ogni membro della sua organizzazione sappia solo il necessario. Chi non conosce un segreto non può rivelarlo. Se qualcuno di noi venisse scoperto, potrebbe dare poche informazioni. Quando incontrerete Gilmoure, vi spiegherà lui”
Jo-Jo 78 consegnò a Joe una busta con due chiavi elettroniche.
Una per la Dedalomobile, l'altra per farsi riconoscere dal prossimo contatto.
Molly.
Fran rabbrividì pensando a quel labirinto di tunnel metallici nelle tenebre del abissi su cui premono milioni di tonnellate di Oceano.
“Joe, quel posto non mi attira”
“Gilmoure sa ciò che fa, dobbiamo avere fiducia in lui” replicò Joe.
“Infatti!” puntualizzò Jo-Jo “Ora ascoltate. Nella zona che dobbiamo raggiungere avrà luogo un Rave Party. Vi prenderemo parte sfruttandolo come copertura e ci avvicineremo alla stazione del Dedalo. Avrete solo tre minuti per prenderla. Ci sarà da ballare, Danzatrice su Vetro. Ci divertiremo fino alle tre, poi ci raduneremo al cartellone della Mexi-Cola e da lì partirete”
Partirono con il loro blindato a vapore e raggiunsero l'orgia di fracasso.
Fran vide una piattaforma di vetro.
La raggiunse e si tolse l'armatura da surf, l'elmetto e gli stivali.
Il Disck Jockey la vide e fece partire Hells Bells degli AC/DC.
Iniziò a danzare, lenta e studiata, poi come una fiamma, ipnotizzando tutti.
Jo-Jo la guardava estasiata.
Si spinse fino alla piattaforma e Fran le fece cenno di togliersi stivali e calze. oltre ad ogni oggetto ingombrante.
Si misero una di fronte all'altra.
Fran ripartì, lenta, mentre lei seguiva i suoi movimenti.
Poi accelerò, poi si scompose, mentre la sua allieva, seppure in modo istintivo, le teneva dietro posseduta da quell'arte che prese a fluirle nel sangue. Inconsapevolmente, stava sfruttando il basso attrito del vetro.
Joe ballava insieme ai Lupetti sfruttando l'ATK, senza perderle d'occhio.
Vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere.
Billy il Maliardo si stava arrampicando lentamente verso la piattaforma.
Joe ed i Lupetti erano troppo lontani.
Gridare sarebbe stato inutile in quel frastuono.
C'era una sola possibilità.
La Pistola.
Joe si fece strada tra la folla, si arrampicò veloce su un traliccio fino a trovare un punto coperto e regolò la Pistola su Needler – Ago.
Fece fuoco, e Billy piombò nel mondo dei sogni senza che le due Danzatrici su Vetro si avvedessero di nulla.
Nascose l'arma ed attese che le luci si abbassassero per un giro di ballo con le luci stroboscopiche prima di discendere.

Gli occhi del vecchio Albert si illuminarono.
La pistola di Joe aveva sparato.
Un punto luminoso sulla mappa elettronica.
Lui e la squadra speciale che il Pensante ha posto sotto il suo comando partono.
Verso Joe 009.
Verso Cathedral.
Verso il primo gradino per Santuario.

Jo-Jo guardò Fran negli occhi.
“E' stato fantastico....Fran.....grazie....io...”
Fran la guardò con dolcezza.
“Quando verrai a Santuario, ti insegnerò ogni segreto di quest'arte......sei un'allieva straordinaria”
“N-Non dirmi così.....mi fai commuovere e quando mi commuovo....divento violenta!”
Joe le si avvicinò.
“Grazie di tutto, Lupetta”
“Se mi sei davvero grato, biondino, devi farmi una promessa solenne”
“Quale?”
“Fran ti ama......è chiaro come il sole.........promettimi di farla felice. Lo devi a lei, a me e a te stesso”
“Lo prometto, Lupetta” replicò Joe, serio e sincero, guardando Fran che era arrossita.
“Sei fortunata, Fran, ad avere un ragazzo così.....se pensi che io come spasimante ho Billy.....beh, non solo lui.......è che qui di uomini sensibili non facile trovarne.......comunque, dite a Gilmoure che teniamo duro. Quello è il portello che vi porterà alla banchina del Dedalo. Apritelo con la chiave elettronica”
Joe e Fran rimasero a guardare Jo-Jo e la sua banda mentre si dileguavano, poi aprirono il portello.       “Ottimo lavoro, Joe 009!”
Joe e Fran si voltarono di scatto.
In piedi sulla carcassa di un'automobile Albert 004 e Preete 017 li guardavano sorridenti.
Fran incenerì Joe con lo sguardo.
“Tu.....tu sei.......sei un.....”
Albert si rivolse a Joe.
“Joe 009, io sono a capo della missione che ti riguarda, e sono anche tuo amico da anni, come lo è Preete. Non abbiamo fatto rapporto, lo sappiamo solo noi! Tu hai il contatto per proseguire, puoi portarci a Santuario, ma ti sei fatto raggirare da questa Disertrice. Capita a tutti di fare una pazzia, Joe! E' una Disertrice, terminala! Uccidila e prosegui la missione con noi!”
Joe fissò Albert, pensoso.
Fran era pallida, senza parole.
Joe si voltò verso di lei, inespressivo, ed estrasse la pistola.
Lei lo fissò inorridita, tremante, incapace di credere a ciò che vedeva e sentiva.
Joe spianò l'arma.
Fran vide le labbra di Joe formare la parola “Needler”.
Françoise lo notò.
Needler è l'Ago, un proiettile narcotizzante, per finire i Disertori occorre l'Homer, il Centrante...
Joe ruotò su se stesso veloce come un cobra ed esplose due colpi.
Albert e Preete caddero, narcotizzati.
Joe si volse verso Fran, ancora paralizzata per l'emozione, e si tuffò su di lei trascinandola a al suolo.
Il sibilo di un Lacerante passò sopra di loro troncando in due una spessa putrella che sporgeva dal suolo.
Joe gridò “Nitro!” e sparò verso due Uomini della Sabbia che erano sopraggiunti.
I due rinforzi avevano sparato due proiettili Rete.
I fili d'argento inglobarono il Nitro che esplose.
I due avversari saltarono al riparo mentre Joe e Françoise saltarono nel portello e corsero verso la banchina del Dedalo.
Volarono letteralmente giù per la rampa di scale, che Joe sbarrò sparando due proiettili Rete modalità 2 ed un Vapore.
Fran inserì la chiave elettronica nel lettore della banchina.
La Dedalomobile sarebbe arrivata tra dieci secondi.
Due Laceranti aggredirono le ragnatele d'argento.
Joe sparò un Nitro al soffitto e chiuse la rampa con una frana.
Dall'esterno, i laceranti presero a martellare quella barricata improvvisata.
Avevano alle calcagna almeno dieci Agenti del Sonno, e dei più addestrati.
“Presto Joe!”
Fran saltò sulla Dedalomobile.
Joe la imitò.
La vettura imboccò il tunnel proprio mentre gli Uomini della Sabbia erano penetrati all'interno della stazione.
“Sta' giù, Fran!”
Un Lacerante strappò un pezzo di carrozzeria alla Dedalomobile che finalmente imboccò una svolta.
Udirono ancora il boato di un Nitro, mentre la Dedalomobile accelerava sempre di più, diretta alla prossima tappa.
Molly.

 

-7

         E' vero.
Joe 009 è un Disertore.
Un Uomo della Sabbia innamorato di una Disertrice.
Françoise 003 è una Danzatrice su Vetro.
Sensuale, coraggiosa, perfetta.
Joe 009 è un'Agente del Sonno.
Letale, coraggioso, perfetto.
Due membri dell'Elite Cittadina, felici per definizione.
Il Vecchio Albert 004 è in piedi sulla banchina segreta di Cathedral.
Guarda il Tunnel che ha inghiottito la Dedalomobile, ostruito dalle macerie.
Non è registrato su nessuna mappa.
Studiandolo, scopriranno dove porta.
Presumibilmente ad un'altra area morta.
Ordina alla sua squadra di tornare in Centrale.
La parola ai calcolatori.
Daranno un nuovo tracciato, e stavolta Joe 009 e la sua compagna non avranno una seconda possibilità.
Poi seguirà la pista fino a Santuario.
Jojo 78 vede gli Agenti del Sonno entrare in quel luogo segreto ed avvisa Gilmoure.
Gilmoure avvisa il prossimo contatto di Joe e Fran.

SECONDA TAPPA – MOLLY

La Dedalomobile percorse un tunnel buio, apparentemente interminabile.
L'abitacolo era illuminato solo dalla fioca luce verde del quadrante.
I due erano in silenzio, un silenzio carico di tensione che proseguì fino alla banchina di destinazione.
Molly, la città sottomarina, era stata abbandonata anni prima quando, a seguito di un terremoto, l'oceano irruppe nelle sue cupole e nei suoi meandri.
L'evacuazione fu rapida, e l'enorme struttura di vetracciaio trasparente divenne un monumento di arte astratta all'ansia di dominio dell'uomo.
Una nuova Atlantide castigata dagli dei.
Il Pensante la abbandonò.
La nuova Atlantide però non era morta del tutto.
I sistemi di sicurezza fecero scattare numerosa paratie nel cuore della struttura, e la pressione riuscì ad equilibrarsi.
Gilmoure, grazie al suo accesso al Pensante, sapeva che il cuore di Molly era ancora utilizzabile, e ne fece la seconda tappa per Santuario.
Fran scese dalla Dedalomobile, seguita da Joe.
La banchina nera luccicava di enormi e profonde pozzanghere di acqua salata.
Due malconci tubi al neon la illuminavano.
Uno lampegiava di tanto in tanto, prossimo a bruciarsi.
Un distributore di lattine, marcio di ruggine, accresceva la sensazione di rovina e abbandono.
L'aria era salmastra, ma respirabile.
Tonfi, echi e sinistri sciabordii parlavano di abissi neri invasi dall'acqua.
Faceva freddo.
I due rimasero in silenzio ancora un poco.
Poi Fran si tolse l'elmetto e lo guardò in viso, terrea.
“Tu....tu......hai una Pistola.....sei un Uomo della Sabbia, un'Agente del Sonno...........uno di quegli assassini......”
“Lo ero, maledizione........lo ero.......ora sono un Disertore come te!”
“Impossibile......gli Uomini della Sabbia non disertano!!”
“Certo!!” esplose Joe “E gli Uomini della Sabbia non sentono il dolore, non mangiano, non dormono, non pensano, non sbagliano, non amano, sono mostri, sono macchine.........ed io ero stanco di essere una macchina, di essere evitato, temuto, odiato!!”
“Poverino!” esclamò Fran “E per quelli che hai ucciso hai mai avuto parole di comprensione come queste.....o solo Centranti?”
“Maledizione.....non sapevo di uccidere.....credevo di essere nel giusto........di applicare la Legge per il bene comune............di combattare un crimine............sono stato condizionato a fare  questo.......ascolta.........lasciami parlare, ti prego....”
“No! Mi hai mentito! Non posso ascoltarti, in un momento simile!”
“Sei tu che non puoi impedirmi di parlare in un momento simile! Ascoltami......la missione affidatami dal Pensante inizialmente era di trovare Santurio e distruggerlo. Avrei avuto in ricompensa anni di vita in più e chissà quali altri privilegi ma.......grazie a te, al tuo dannato bacio........mi hai fatto assaporare ciò che non avevo mai conosciuto....il dolce frutto della vita”
“E le vite che hai spezzato?”
“Io......servivo un sistema che era sbagliato........ascolta, ho sparato ai miei amici quando mi hanno proposto di sparare a te, lo hai dimenticato?”
“Come hanno fatto a trovarti tanto facilmente, eh? E se fosse solo una messinscena per usarmi?”
“Devono avere tracciato al mia arma quando ho sparato!”
“Tu non hai sparato se non dopo averli incontrati!”
“Non è vero! Durante il Rave-Party, mentre tu e Jojo danzavate sulla piattaforma, Billy il Maliardo si  è avvicinato armato di coltello. Voi non ve ne eravate rese conto ed io non potevo avvertirvi da lontano. Mi sono arrampicato su un traliccio e gli sparato un'Ago per addormentarlo!”
“Se hai deciso di disertare, perchè hai tenuto la pistola?”
“Perchè potrebbe salvarci la vita! Senza questa poco fa saremmo morti! Hai già dimenticato cos'è successo? L'ho fatto per te, capisci, per te!! Ero stanco di quella vita.....le mie due ultime prede.....non sono stato io a colpirle, non riuscivo a tirare il grilletto, odiavo quel mestiere di boia, quel sesso fasullo a pagamento, le droghe sintetiche, la mia solitudine.........tu........tu sei la mia nuova vita......ti....ti amo, mi resti solo tu....non ti ho detto della Pistola perchè temevo di perderti, volevo farlo solo dopo averti dimostrato la mia sincerità”
Fran lo guardò in silenzio.
Poi si lasciò sfuggire un singhiozzo.
“Dovrei odiarti, ma non ce la faccio.....maledetto..........dovevi dirmelo subito...........ti rendi conto di come mi hai fatto sentire...............mi hai fatto gelare il sangue.............mi hai fatto soffrire in modo atroce........ho sentito un Centrante bruciarmi le vene.........”
Fran si avvicinò a lui, il viso rigato di lacrime.
Lo colpì con uno schiaffo che parve un colpo di staffile.
“.......e dopo tutto questo.....mi costringi ad ammettere che.......ti amo anche io......”
I due si abbracciarono e caddero in ginocchio.
Rimasero abbracciati, tremanti, piangendo mentre il torrente di emozioni scorreva nei loro corpi.
Fran infine lo guardò.
“Un Uomo della Sabbia che diserta.........una nuova speranza....lo faremo capire a Gilmoure, ne sono certa”
“Anche io” replicò Joe.
“Fallo capire anche a me!” disse una terza voce.
Una voce femminile.
Una ragazza snella e bruna, con stivali  e muta da sub, li guardava puntando loro contro un fucile subacqueo a ripetizione.
Joe si alzò insieme a Fran.
La sommozzatrice parlò.
“Aspettavamo due Disertori, come mai un Uomo della Sabbia?”
“Anche io sono un Disertore!”
“Impossibile.......gli Agenti del Sonno non disertano!”
Françoise intervenne.
“Dice il vero....io gli credo!”
“Non è detto che lo faccia anche io! Sei stata imprudente.......o non lo sapevi?”
“Me lo ha confessato ora....l'ho visto con i miei occhi sparare sugli altri Uomini della Sabbia mentre eravamo sulla banchina di Cathedral. Se non fosse per lui, sarei una statua di grafite a quest'ora!”
“Rimane un'Agente del Sonno, non possiamo rischiare!”
Joe stava valutando la possibilità di estrarre la Pistola ed addormentare la ragazza.
La ragazza lo intuì.
“Uomo della Sabbia, prendi la tua arma con due dita e poggiala sulla banchina”
Fran si rivolse a Joe.
“Joe, fa come dice, non otterremo nulla con la violenza.......se siamo disertori, non dobbiamo temere chi ci sta aiutando”
Joe annuì e, con i movimenti lenti e studiati di un Danzatore sul Vetro, appoggiò la Pistola sulla banchina.
Mosse alcuni passi verso la ragazza e si mise accanto a Françoise.
“Tu sei una ricercata.......Mickey 074 detta Redfox, nota per essere sfuggita ad un'Agente del Sonno tirandogli un bicchiere durante una festa in una discoteca”
“Mi conosci?” replicò lei, stupefatta.
“Sì, conosco l'Agente del Sonno a cui hai tirato il bicchiere”
“Già, un certo Joe 009”
“Ossia il sottoscritto. Lei è Françoise 003”
“Felice di rivederti! Beh, se mi conosci saprai anche che i biondi carini e saputelli non mi piacciono.......specie se Agenti del Sonno”
“Bene, a questo punto cosa intendi fare di noi?”
“Credo di doverne parlare con il mio socio”
“Socio?”
“Sì, Jet 002, il Sindaco di questo acquario!”
Mickey Redfox fece loro un cenno con il lanciafiocine mentre Joe era incerto se servirsi o meno dell'Anti Terror Kunst per disarmarla........ma a che sarebbe servito? Avevano bisogno di lei e del suo amico per raggiungere la prossima tappa, altrimenti sarebbero rimasti intrappolati in fondo all'oceano in quell'installazione morente, e con i suoi ex amici alle calcagna........che oltretutto avevano visto la banchina segreta a Cathedral......
Joe diede un guizzo.
“Fermo!” Mickey spianò il lanciafiocine.
“Ascolta, devo parlare con quel Jet, gli Uomini della Sabbia sanno della banchina di Cathedral, bisogna avvertire Gilmoure”
“Sei stato tu!”
“No! Ci stavano braccando, hanno tracciato lo sparo della mia Pistola!”
“Dice la verità!” confermò Fran “Ha sparato per difendermi, non aveva scelta! Ha ragione, non c'è tempo da perdere, rischiamo di averli addosso da un minuto all'altro!”
Mickey rimase interdetta per un attimo, poi annuì.
“Ok, andiamo, ma niente scherzi!”
Salirono la scala e percorsero un corridoio su cui si affacciavano acquari illuminati da luci fluorescenti, brulicanti di meravigliose forme di vita marina.
Ogni tanto il pavimento era attraversato da sussulti.
Ronzii di macchinari remoti si udivano a intermittenza nelle viscere di quel colosso.
Il grigio acciaio dei corridoi era butterato qua e là di ruggine.
Pareva di attraversare l'interno di un gigantesco sottomarino.
Mickey indicò a Joe una porta d'acciaio e disse a Joe di aprirla.
Joe fece ruotare la maniglia a volante e la spinse.
Entrarono in un laboratorio di biologia marina.
Attrezzature sofisticate, acquari di ogni specie, computer e.....uno strano personaggio dal volto affilato, il naso incredibilmnte lungo ed un'irta zazzera di capelli rossi.
Mickey gli si rivolse melliflua ed adorante.
“Jet, ecco i Disertori.....uno è un Agente del Sonno”
“Lo so, ho acoltato la vosta conversazione”
Jet 002 si volse verso Joe 009.
“Tu sei Joe 009. Ti conosciamo, sai? Ottantanove disertori terminati e.....rinnovati! Sei il migliore....e proprio tu diserti, proprio tu........”
“Ascolta.......io non sapevo di uccidere......voglio cambiare.......ho disertato!”
Joe gli mostrò il fiore di cristallo.
Era nero.
Fran fece altrettanto.
“Sì, certo, ed intanto grazie a te la nostra stazione segreta a Cathedral è stata distrutta”
Françoise intervenne.
“Lo ha fatto per salvare me e Jojo! Ha sparato un Needler contro un uomo che voleva ucciderci, per questo hanno tracciato la sua arma. Gli hanno proposto di tornare con loro, e lui ha fatto fuoco sui suoi amici!”
“Come faccio a sapere che non si tratti di un'abile messinscena?”
“Quando ci hanno sparato, non fingevano! Tu non eri presente! Io sì!” replicò Fran con foga.
Joe si rese conto di quanto la loro posizione fosse grave.
Se anche l'organizzazione di Gilmoure li avesse respinti, cosa sarebbe rimasto loro?
“Ok” disse Joe “Cosa posso fare per dimostrarti che non mento?”
Jet lo guardò con durezza.
“Un modo ci sarebbe......uccidi un Agente del Sonno!”
Fran rimase senza parole.
“Ma cosa dici.....se adottiamo i loro stessi metodi, non siamo migliori di loro! Ci mettiamo anche noi a decidere chi deve vivere e chi deve morire?”
Mickey Redfox intervenne.
“La bionda ha ragione, Jet....”
“Se Joe 009 è un Disertore come può amare gli Uomini della Sabbia?”
“Ma che discorsi fai!?” esplose Joe “Fino a poche ore fa eravamo amici, con alcuni di loro da una vita, come faccio a sparare loro a sangue freddo.........proprio ora che ho iniziato ad amare la vita come non mai, a sentire amore per Fran e per tutte le cose viventi........tu credi che gli Uomini della Sabbia siano dei malvagi, ma spesso non è così.......servono un sistema sbagliato perchè ipnocondizionati dall'infanzia......non sanno ciò che fanno.....ed ora tu mi aiuti se te ne ammazzo uno!!”
Mickey fronteggiò Jet.
“Ha ragione, Jet”
“E se l'avessi io, che ne sarebbe di Santuario?” replicò Jet.
“Devi decidere, Jet, e in fretta! Io gli credo!”
Jet guardò Mickey.
“Tu gli credi? Allora sarai tu a guidarli alla prossima tappa, te la senti?”
Michey lo guardò triste.
“Mi allontani da te?”
“Se hai ragione, tornerai”
“Cosa devo fare?”
“Dovrete scoprire da soli quale sia il prossimo contatto, il segreto è sotto le Montagne Rocciose, nella sede del Pensante. Se il vostro Uomo della Sabbia è sincero, ce la farete”
“Cosa intendi dire?” gli disse Joe
“Se hai davvero superato il tuo condizionamento, il Pensante non potrà nuocerti. Grazie a questo fattore, riuscirete. Se non riuscirete, Santuario comunque si salverà”
Fran si rivolse a Joe.
“Io sono con te, Joe, andiamo”
Joe si rivole a Mickey.
“Ci guiderai lì?”
Mickey gli sorrise.
“Sì, so come fare.......ho anch'io un contatto......una persona che apprezzerete”
“La mia Pistola, vado a prenderla”
Joe fece per muoversi, ma Mickey lo fermò.
“Se non ti fidi, vieni con me!” esclamò Joe “Solo io posso toccarla, ed è la sola arma efficace contro i guardiani del Pensante. Le tue fiocine sarebbero inutili!”
Fran si volse verso Jet.
“Come partiremo?”
“Con un motoscafo ad alta velocità. Se non sei realmente un Disertore, il Pensante lo svelerà” disse Jet.
“Sentite, forse sarebbe meglio che tutti abbandonaste questo posto.......non impiegheranno molto ad arrivare qui!”
Jet la guardò sorridendo.
“Qui ci siamo solo io e Mickey, al loro arrivo non troveranno nessuno”
“Ok....andiamo” disse Joe, tendendogli la mano “Grazie, Jet”.
Françoise lo salutò allo stesso modo.
Mickey Redfox lo guardò intensamente.
“Jet....”
“Mickey.....ne abbiamo già parlato......sono un cyborg”
“Meriteresti due schiaffi!” fece lei “Ma hai ragione.....”
Joe e Fran si sentirono di troppo e si misero in disparte.
Lei li raggiunse, si tolse le lacrime dal viso con il dorso della mano e fissò Joe.
“Voi uomini.....”
“Della Sabbia?” completò Joe.
“No.....voi uomini in generale.... a volte siete dei.....”
“Perchè soffri per dei........?”
Mickey lo fissò piccata.
“Affari miei!!”
“Ok......ok.....” fece Joe.
Fran sorrise leggermente all'imbarazzo di Joe.
Discesero numerose scale.
Il sistema di scale, passerelle e tapis roulant pareva farsi sempre più intricato.
Raggiunsero la darsena subacquea della lancia a motore.
Appena in tempo.
Un Lacerante squarciò una paratia.
La lancia a motore partì.
Una figura maschile bionda con la tunica nera di Agente del Sonno entrò nella darsena dallo squarcio.
I portelli della darsena si aprirono ed il mare la invase costringendo l'Agente del Sonno a salvarsi a stento grazie agli stivali potenziati.
Per la seconda volta Albert004 aveva fallito il colpo.

 

-6

 

TERZA TAPPA – MALPERTUIS

La potente lancia a motore raggiunse la superficie dell'Oceano illuminata dal sole nascente.
Uno spettacolo dalla bellezza indescrivibile.
Joe lo apprezzò come mai aveva fatto in vita sua e si strinse a Fran che ricambiò.
Mickey li guardò.
“Non immaginavo che un Agente del Sonno potesse commuoversi per un'alba”
Joe replicò con calma.
“Se tu fossi passata attraverso il condizionamento che ho subito io, forse capiresti...........capiresti anche quanto soffro per il mio passato........gli Agenti del Sonno.......è il sistema a volerli così, fin dalla nascita. Io ho aperto gli occhi......sotto l'Agente del Sonno c'era un uomo, non sei d'accordo?”
“Io.....scusa......vorrei solo che smettere di odiare fosse facile quanto lo è cominciare”
Fran si rivolse a Mickey.
“Come fate per i bambini a Santuario?”
“Beh....non dirmi che......hai presente quando un uomo ed una donna...”
“Eh?” replicò Fran perplessa “Cosa usate al posto degli Asili Industriali?”
“Ehm” fece Mickey un poco imbarazzata, anche perchè Joe si stava mostrando altrettanto curioso> “Non sono certa di poterti fornire proprio tutti i dettagli....ecco....i bambini li facciamo noi donne, partorendoli”
“In gruppo?”
“N-no.....individualmente....ecco, il bambino lo portiamo dentro di noi per nove mesi e poi...”
“E poi?”
“E poi.........ecco........sì, insomma, il fatto è che certi dettagli.....”
“Mi sembri molto imbarazzata”
“Ecco, ciò con cui fai sesso......è da lì che il neonato......”
“Esce?”
Fran parve un poco scossa.
“Fa male?” chiese un poco preoccupata.
“Eh, sì....un tantino.....”
“E l'uomo che fa, nel frattempo?” chiese Joe
“Nulla, che vuoi che faccia? Ci sta vicino, ci conforta, ci tiene la mano.......dipende......”
“Ah” replicò Joe.
Mickey li guardò.
Non era colpa loro, ma del mondo a cui appartenevano.
Tornò a concentrarsi sui comandi.
Joe le parlò ancora.
“Come accederemo al Pensante?”
“Voi agenti del Sonno non ne avete idea?”
“Questo dato ci è tenuto nascosto, anche se in effetti, grazie al nostro lavoro ed alle discussioni con i tecnici, avevamo capito anche noi in quale area si trovasse, ma l'ubicazione esatta e l'ingresso sono un altro paio di maniche......Gilmoure lo ha scoperto?”
“Gilmoure deve le sue tre vite al suo rapporto con il Pensante!”
Joe ne rimase stupefatto.
Gilmoure, l'Uomo che visse Tre Volte, comunicava con il Pensante ed il Pensante continuava a governare il mondo come se ne fosse incosapevole.
“Dimmi, Mickey, apprenderemo da lui come accedere al Pensante?”
“No! Non possiamo comunicare direttamente! Sarebbe pericolosissimo!”
“Ho capito” fece Joe “Qual'è il prossimo contatto?”
“Malpertuis”
Françoise trasalì.
“Malpertuis?”
“Sì” replicò Mickey “Sai di che parlo?”
“Beh, non proprio........Malpertuis è il titolo del romanzo capolavoro di Jean Ray, è un termine in francese arcaico traducibile come “La Casa del Demonio”, un dimora gotica abitata da un sinistro alchimista che ha fatto prigionieri in involucri umani gli dei dell'antica Grecia.........c'è qualche riferimento?”
“Complimenti Fran! Esiste un posto del genere nella realtà, una dimora gotica all'interno di un parco divertimenti abbandonato, quello di Hannover”
“E chi vi incontreremo?”
“La sola donna che potrebbe accettare come dimora un posto del genere............Elena004.......per il amici Elenuccia”
Joe parve illuminarsi.
“Una donna snella e pallida, sempre vestita di nero e stracarica di teschi, crocifissi ed orecchini lunghissimi con la passione delle lingue antiche?”
Mickey lo guardò esterrefatta.
“Come lo sai?!”
Joe la guardò e rispose soppesando le parole.
“L'innamorata di Albert004, la donna che lo inseguì fanatica per tutto il Dedalo........per una volta fu un Agente del Sonno ad essere inseguito, e non vi dico le risate al Quartier Generale mentre seguivamo la caccia sugli schermi. Albert004 la eluse a stento..........non riesco a credere che si tratti di lei”
Mickey sorrise ampiamente.
“Questa mi mancava....”
“E' la verità, per quanto incredibile”

 

MALPERTUIS

Alla Centrale del Sonno i commenti sottovoce si diffondono come attraverso un'etere impalpabile.
Il vecchio Albert è in difficoltà.
I tecnici lo sussurrano.
Gli Uomini della Sabbia non toccano l'argomento.
Le scommesse salgono.
Il migliore contro il migliore.
L'amico contro l'amico.
La causa: una donna.
I notiziari olografici hanno indici d'ascolto mai toccati.
I rotocalchi di pettegolezzi attraversano un'Età dell'Oro.
Mai vi fu coppia di Disertori tanto romantica.
E tanto motivata.
Albert 004 fissa i monitor di una postazione di analisi.
Cathedral.
Molly.
Aree dismesse, senza controllo.
Qui si annidano gli agenti di Gilmoure.
I collegamenti apparentemente sono forniti dal Dedalo, ma su tunnel non tracciati.
Risultato: Gilmoure ha accesso al Pensante.
Eresia.
Conclusione pericolosa.
Sovversiva.
Per un Uomo della Sabbia il Pensante non erra.
Ufficialmente.
Ma di fatto..........
di fatto....
di fatto....
Blocco mentale..........
Blocco mentale.........
Conflitto con Ipnoeducazione impartita all'Asilo Industriale..........
Per un attimo Albert 004 chiude gli occhi e si riprende scuotendo il capo.
Nella penombra nessuno se ne è accorto.
Anche lui ha dubitato, per un millesimo di secondo.
Ora sta bene.
Rifocalizza l'obiettivo.
Santuario.

Michey 074 accostò la lancia alla banchina ingombra di macerie.
“Ecco, ci siamo, da qui in poi dovrete cavarvela da soli”
“Come troveremo Elena 004?” chiese Françoise.
“Non lo so......ed è meglio così, se dovessero catturarmi non potrei tradire né lei né voi”
Fran le sorrise e la abbracciò con gratitudine.
“Grazie, Mickey....soprattutto per aver creduto in noi”
Michey cercò di nascondere l'imbarazzo di fronte ad una simile effusione.
“Figurati....io....non ho fatto niente.....”
Mickey si volse verso Joe.
“Sai, Uomo della Sabbia, ti sei davvero rinnovato....sento che ce la farete ed avrete una nuova vita”
“Naturalmente ci aiuterai con la procedura per produrre figli senza Asili Industriali”
Mickey si irrigidì un poco.
“Bhe, ecco.....sì....cioè......no...è meglio che voi da soli.....”
“E se sbagliassimo?” chiese Joe perplesso.
“Impossibile!” esclamò Mickey perentoria “ma....adesso.....non c'è tempo, ne parleremo a Santuario e vi farò vedere......”
“Cosa ci farai vedere?”
“Ma niente! Non c'è nulla da vedere......, io  vi spiego, poi sarà tutta una questione di pratica.....”
“Ok” fece Joe “Devo ringraziarti anche io, Mickey Red Fox”
Si strinsero la mano.
“Buona fortuna, Uomo-Sabbia! Scusa per il bicchiere.......”
“Oh, non preoccuparti Mickey Red Fox”
Fran e Joe saltarono sulla banchina.
La lancia si allontanò e scomparve presto alla vista.

         Richiesta strategica al Pensante.
         Da: Centrale Operativa del Sonno di Greater Los Angeles.
Richiedente: Agente del SonnoAlbert 004 – Missione Santuario – Catalogazione: Top Secret per qualsiasi protocollo di sicurezza su tutto il pianeta.
Fatto: tutti i contatti con i due Disertori sono avvenuti in aree dismesse
         Fatto: nelle suddette aree operano unità di supporto clandestine
         Fatto: Joe 009 e Françoise 003 devono entrarvi in contatto
         Fatto: aumentando la pressione sulle aree dismesse costringeremmo Joe ad usare la Pistola e la tracceremo.
Richiesta: rinforzi per incursione in aree dismesse.

 

Notte.
L'immenso Luna Park pare un gigantesca officina alchemica in rovina.
Qua e là, distanti fra loro, luci elettriche isolate.
Piccole comunità allo stato selvaggio, simili ai Lupetti di Cathedral, ma più elusive.
Gli scontri con gli Agenti del Sonno erano rari.
Joe e Fran rimpiansero la sicurezza della lancia a motore.
Indossarono gli occhiali notturni che Mickey aveva loro fornito, creando un mondo in rosso e nero abbastanza nitido da potervisi orientare con facilità.
Avevano un'indizio.
Un nome.
Malpertuis.

Malpertuis........
Fran aveva letto quel romanzo.
Come si poteva trovare Malpertuis?
La casa dell'alchimista Cassave, che aveva intrappolato in involucri umani gli antichi dei della Grecia, scoprendoli, ormai indeboliti, su un'isola delle Cicladi nel Mar Egeo grazie all'aiuto del capitano contrabbandiere Nicholas Grandsire e dello spretato Doucedame il Vecchio, padre di Doucedame il giovane, Abate che cercherà di riscattare il proprio nome dalle malefatte del genitore...........
Doucedame.
Fran si concentrò su quel nome.
Un momento.......il Circo Doucedame......., una delle strutture del parco di Hannover.
Fran descrisse a Joe la sua intuizione.
Joe fu d'accordo.
“Come faremo a raggiungere quel luogo?”
Joe vide in lontananza un bidone di olio usato come falò.
Vicino ad esso, un Taxi pieno di ammaccature e blindature artigianali.
Un tipo strano, dall'aria gioviale, attendeva appoggiato al taxi.
Joe e Fran si avvicinarono.
“Buonasera signori! Sono Cabbie 058, Occorre un Taxi?”
“Sì” replicò Joe “Un corsa per due fino al Circo Doucedame, cerchiamo una residenza chiamata Malpertuis”
“Ah, Elena 004!”
“Quanto costa la corsa?” chiese Fran?
“Cosa potete darmi?”
Fran gli mostrò il coltello a serramanico.
“Questo può bastare?”
Cabbie 058 fissò il coltello con lo sguardo di chi ne capiva l'elevatissima qualità.
“Ok, salite”
Fran gli diede il coltello.
Joe gli mostrò la Pistola.
“Niente scherzi, ok?”
“N-no....tranquillo...Disertore”
“Se hai capito cosa siamo, hai capito anche che questa sono pronto ad usarla!”
Cabbie 058 parve offeso.
“Io non sono dalla parte del Sonno! M-ma....come puoi avere una Pistola?”
“Non ti riguarda, andiamo!”
Joe si sedette accanto al tassista.
Fran ebbe per sé tutto il sedile posteriore.
Chiusero le sicure e partirono.
Il motore del taxi funzionava piuttosto bene.
Il tassista sapeva orientarsi in mezzo a quella miriade di strutture complicate e fatiscenti con abilità sorprendente.
Quando pareva che non avrebbero potuto proseguire, Cabbie riusciva sempre a trovare un passaggio.
I fari erano piuttosto efficienti.
Era strano come il Taxi desse un'impressione di sicurezza.
Aveva anche una radio, che captava alcune trasmissioni di musica.
I finestrini erano protetti da barre di acciaio.
Immensi tendoni semidistrutti indicarono la vicinanza della meta.
Il taxi percorse una breve salita rettilinea e si fermò davanti ad un merlata dimora gotica dai grandi spioventi.
Si accomiatarono dal tassista, che si allontanò in gran fretta.
I due Disertori fissarono Malpertuis.
Joe avanzò guardingo nel giardino d'ingresso sfruttando abilmente ogni riparo ed ogni chiazza di tenebra, senza emettere il minimo rumore. Fran lo seguì imitandone i movimenti.
L'edificio gotico di pietra nera aveva una sola finestra, fiocamente illuminata.
L'insegna sulla veranda recava la scritta “Malpertuis” in caratteri gotici.
A sinistra della scala d'ingresso, alcune lapidi storte e consunte.
Françoise vide in lontananza le rovine di un monastero.
Era una riproduzione del convento dei Barbusquin, i monaci alchimisti ed eretici del romanzo di Jean Ray, riprodotto fedelmente in quell'immenso e cadente Luna Park.
Joe e Fran strisciarono sulla veranda e si appiattirono nell'oscurità.
Joe fece la cosa più semplice del mondo.
Suonò al citofono.
Una voce femminile chiese laconicamnete chi suonasse.
Joe scandì il suo nome e quello di Fran con chiarezza.
“Chi vi manda?” chiese ancora la voce.
“Michey 074 e Jet 002”
“Cosa cercate?”
“Santuario”
La porta si aprì da sola cigolando.
Joe e Fran entrarono.
La ragazza dai lunghi capelli neri stava sfogliando con delicatezza le pagine di un pesante volume in caratteri gotici. Continuò come se non si fosse accorta di loro.
Joe divenne guardingo.
Françoise decise di attirare la sua attenzione parlandole.
“Ciao, perdonami......sei tu Elena 004?”
“Sì!” replicò lei alzando lo sguardo con vivacità.
Françoise gridò di paura e fece un salto indietro.
Elena 004 aveva occhi fosforescenti da vampiro.
“Oh, scusa! Sono le mie nuove lenti a contatto fosforescenti!”
Joe la guardo' perplesso.
Elena gli sorrise amichevolmente.
“Dunque siete i due disertori mandati da Jet, vero?”
“Sì” disse Joe.
“Tu devi essere Joe 009.....non avrei mai immaginato che un giorno ti avrei aiutato”
“Neanche io avrei mai creduto di poter fare il passo che ho fatto”
“Dimmi, Uomo della Sabbia, è vero che è Albert 004 a darti la caccia, adesso?”
“E' vero!”
“Quindi verrà qui........oh amore mio.........l'ultima volta mi è scappato!”
“Lo so”
“Ma perchè mi fugge?”
“Eh, chissà!” esclamo Joe, abbracciando con lo sguardo la cripta gotica in cui erano capitati. Dal punto di vista di Joe, quel sincretismo di pompe funebri e fantasie Heavy Metal rendeva la cosa anche troppo comprensibile.
“Cosa tieni in quella gabbia?”
“Topi” replicò Elena con naturalezza.
“T-topi?” domandò Françoise arretrando un poco raccapricciata “Non sarebbero stati migliori dei criceti?”
“Stai scherzando? Il criceto è borghese, è conformista, è servo del potere; il topo invece fa rock, fa metal, fa dark!!!”
“Ah, beh.......” replicò Fran perplessa.
“Immagino siate qui per una chiave!”
“E' così!” replico Joe.
“Sapete dove vi porterà?”
“Secondo Jet 02, direttamente al Pensante.”
“Esatto. Arrivati sul posto, dovrete scoprire da soli la prossima tappa, e non avrete nessuna chiave per il Dedalo”
“Come faremo?”
“Non so nulla.........misura di sicurezza..........Gilmoure vuole così”
“Ok” replicò asciutto Joe.
Elena 004 aprì un piccolo scrigno a forma di teschio e consegnò la chiave a Joe.
“Dov'è la banchina?” chiese Joe.
“Vi ci porto io!” replicò Elena “Useremo la mia moto!”
“Siamo in tre” fece notare Fran.
“Niente paura! Vieni Joe! Ci attaccheremo il sidecar!”
Scesero con lei in una sorta di garage.
Joe vide un Chopper dalla forcella lunghissima, il manubrio ricurvo o due coppie di marmitte a tromba per lato. La sella aveva un altissimo schienale culminante in un teschio dagli occhi illuminati di rosso. Sul serbatio, una scritta in caratteri gotici bianchi. A Joe parve di leggere “Rammstein” o qualcosa del genere, ma non vi fece caso.
Elena presentò la sua ennesima fsmtssia metal con il suo sorriso luminoso che sfoggiava sempre di fronte a tutto ciò che sapeva di macabro. Diede a Joe le istruzioni necessarie allinstallazione del sideca
“Non è fantastica? Fa rock! Fa Metal! Fa Dark!!”
“Altrochè!!” replicò Fran.
“Tu sei una Danzatrice su Vetro, vero?”
“Sì”
“Hai mai ballato i Rammstein?”
“Eh....nno, però ho ballato su musica degli ACDC ad un Rave Party dei Lupetti con Jojo”
“Davvero! Waaaaaaaaaah che sballooooo!!!! Avete ballato assieme?”
“Sì, su una piattaforma trasparente rialzata”
“Anche Jojo balla sul vetro?”
“Le ho insegnato qualcosa sul momento e mi ha seguito.....ha talento!”
“Dobbiamo rifarlo e voglio esserci anch'io con la musica dei Rammstein.......waaaaaaah, l'dea mi fa ingrifare!!”
“Ok” fece Fran “Ti dirò che era piaciuto molto anche a me”
“La moto è pronta” disse Joe.
Elena saltò alla guida e scalciò rapida il pedale di avviamento.
La pesante serranda del box prese a sollevarsi.
Joe prese posto dietro elena, in modo da poter ricorrere alla Pistola su entrambi i lati.
Fran prese posto nel Sidecar.
Come la moto si lanciò nella strada principale, Joe vide tre figure umane.
Avevano le uniformi degli Agenti del Sonno.
Estrasse la Pistola e gridò “Vapor”.
Il proiettile lacrimogeno disperse gli avversari.
Elena accelerò al massimo perforando la nube.
Joe sapeva che i tre avrebbero esploso tre Centranti e gridò a sua volta “Homer!” sparandone uno. Il calore del suo Centrante richiamò quelli sparati dai tre Uomini della Sabbia. Un'esplosione crepitante di cariche elettriche illuminò a giorno l'immenso fatiscente parco dei divertimenti.
“Tangler Modalità Due!”
La ragnatela magnetica contenuta nel proiettile avrebbe ostacolato gli inseguitori almeno per qualche secondo.
Elena lanciava la moto nelle tenebre ed in quell'intrico di impalcature, stradine e ruderi indecifrabili riusciva a trovare ogni percorso.
Poi Joe riconobbe un rumore di reattori dietro di loro.
Scope del Diavolo!
Gli scooter volanti in dotazione agli Agenti del Sonno.
Una delle Scope li affiancò.
“La pilotava Albert 004”
Elena lo riconobbe.
“Amore!”
Albert sparò un proiettile Rete.
Joe lo neutralizzò con un Lacerante.
Elena scartò sulla destra, vitando un Lacerante.
Albert scomparve per qualche secondo, separato da una costruzione che li divise.
Elena si lanciò in un sottopassaggio costringendo gli inseguitori a salire di quota, tutti tranne Albert 004, capace di pilotare la Scopa del Diavolo anche dentro ad un Tunnel.
Elena non fu da meno.
I due veicoli si speronarono reciprocamente e strisciarono sul terreno per un lungo tratto. L'abbigliamento speciale di cui si erano dotati salvò le loro vite.
“Ce la fate a correre?” gridò Joe.
“Sì” replicarono le due ragazze.
“Allora fatelo! Vapor!”
Protetti dalla cortina, corsero per quasi due chilometri, con un'energia che non avrebbero neanche immaginato di  avere.
Parlando a strappi per fiatone, Elena li condusse fino ad un vecchio portello.
“E-ecco! Qui......qui.....la banchina del Dedalo......arriva...Albert.....so io come affrontarlo”
“Non ti lascio qui! Vieni con noi!”
“Spostati, ragazza! Voglio i Disertori!”
Albert 004 li aveva raggiunti.
Joe si fece avanti.
“Albert, non voglio farti del male!”
“Perchè lo hai fatto, Joe! Eri un Agente del Sonno! Eravamo amici! Cosa ti è successo!”
“Ho capito in quale menzogna viviamo”
“Non te la caverai con le chiacchiere, Disertore”
“Non ne ho intenzione” Joe non si scompose.
All'improvviso, con un balzo prodigioso, Elena si avventò su Albert gridando “Tesoro!!”.
Albert rimase di sasso e lei gli attanagliò il collo in un'abbraccio d'acciaio.
Albert la fece volare contro un muro, ma Joe ebbe il tempo di sparare ad Albert un proiettile narcotizzante.
Fran corse da Elena 004.
“Sto bene, un po' ammaccata ma sto bene”
Si rialzò e corse a chinarsi su Albert.
“Ma perchè il mio tesoro ogni volta mi picchia oppure scappa? Ah, quanto sei volubile Amore!!”
“Tranquilla” gli disse Joe “L'ho solo addormentato! Fuggi ora! Grazie di tutto!”
Joe le strinse la mano, Fran la baciò sulla guancia e lei sorrise al colmo dell'entusiasmmo.
“Arrivederci a Santuario......e, ragazzi, che serata da Rock, da Metal, da Dark! Waaaaaah!!”
Joe e Fran raggiunsero la banchina del Dedalo ed attesero la Dedalomobile.
Quando salirono, il quadro di bordo diede loro il nome della prossima tappa: Pittsburgh.

-5

 

QUARTA TAPPA – PITTSBURGH

 

Di nuovo quella pazza.
Anche lei è un'agente di Gilmoure.
Anche lei, come Françoise 003, prova un'irragionevole trasporto verso un Agente del Sonno.
Albert ricorda la Regola Numero Uno.
A causa di Elena 004, Joe 009 e Françoise 003 sono fuggiti.
In Centrale le scommesse sono alle stelle.
Gli Speditori hanno gli occhi fissi sui monitor.
Attendono che l'arma di Joe spari.
Albert si siede davanti allo schermo gigante.
Riflette.
E' chiaro che più ci si avvicina a Santuario, maggiori debbano essere le precauzioni adottate da Gilmoure.
Le tappe ideali sono quelle che rendono difficile l'azione degli Agenti del Sonno.
Quale sarebbe il posto peggiore per una caccia al Disertore?
Un luogo labirintico ove i mezzi di ricerca tecnologici non possano funzionare.
Un'Area non necessariamente dismessa.
Pittsburgh?

Pittsburgh.
La Città Macchina.
La Città Stabilimento.
La Città Deserta.
I livelli di rumore ed inquinamento permettono ai soli robot di viverci.
Raggiunta da centinaia di ferrovie, teleferiche ed automezzi robot, collettore di decine e decine di oleodotti e metanodotti, divoratrice di materie prime ed olii minerali, Pittsburgh li converte in ogni immaginabile tipo di prodotto industriale per un'intero continente.
La Città Organismo.
Essa costruisce anche se stessa, cresce come un'organismo, si estende sempre più in verticale, orizzontalmente e nel sottosuolo.
Il Pensante la controlla.....forse non totalmente.

Cr Cromo
Fe Ferro
Sc Scandio
Ti Titanio
Vanadio
Ni Nickelio
Lv Livermorio
Ta Tantalio
Th Torio
Zn Zinco
Ge Germanio
La Lantanio
Pr Praseodimio

Pittsburgh!

La Dedalomobile avanzava in un tunnel totalmente buio.
La plancia ne mostrava una visualizzazione in wireframe.
Il disegno sullo schermo cambiò.
Il tunnel aveva lasciato il posto ad una sorta di impalcatura.
Piloni e traverse si susseguivano sullo schermo ingrandendosi fino a superarne i margini.
La luce era aumentata, ma la Dedalomobile attraversava un banco di nebbia greve e scura.
Smog.
L'atmosfera era pressoché irrespirabile.
La Dedalomobile era sigillata ed aveva una riserva d'aria propria.
Stava rallentando.
“Joe, Dio mio, quell'aria è velenosa!” esclamò Fran.
“Aspetta.......ragioniamo......per il momento siamo al sicuro. Abbiamo bisogno di maschere antigas. Vediamo se la Dedalomobile ne avesse.......in fondo chi l'ha predisposta per questa tappa verso Santuario dovrebbe averci pensato, data la destinazione”
Trovarono un piccolo sportello con le maschere antigas e le indossarono.
Il rumore delle macchine si faceva sempre più forte.
Videro colonne di fuoco lanciate verso il cielo e fiumi incandescenti di metallo fuso.
Videro al lavoro enormi robot con cento e più arti, simili a Briarèo ed abili e veloci in maniera irraggiungibile.
Videro enormi resistori elettrici grondare scintille e ronzanti archi voltaici.
Videro la banchina della fermata e scesero.
Era buia, ma si illuminò non appena vi misero piede.
Joe imprecò.
Alla centrale avrebbero potuto rilevare l'accensione, e dedurne intrusi.
Gilmoure avrebbe dovuto prevederlo......ma Pittsburgh modifica se stessa, costantemente.

Centrale del Sonno.
Albert sorride mentre fissa lo schermo gigante.
Una banchina del Dedalo a Pittsburgh attiva.
Non si tratta di tecnici.
Forse neppure di Disertori, gli fanno notare.
Albert 004 non ha dubbi.
Raduna la sua squadra.
La caccia ricomincia.

L'aria era calda.
L'odore di bruciato e prodotti chimici filtrava debolmente dalle maschere, ma non comprometteva la respirazione.
Nonostante le loro maschere fossero anche insonorizzate, il frastuono metallico li obbligava a comunicare con le trasmittenti ad alta voce.
La banchina era deserta. 
Salirono i gradini dell'uscita, e si trovarono su una piattaforma munita di una ringhiera, sospesa su un baratro dalla profondità inestimabile, illuminato da colate di metallo fuso, fiammate di inceneritori e scariche elettriche.
Joe vide l'ingresso di un corridoio di manutenzione e fece cenno a Fran di seguirlo. Le diramazioni che si aprivano nelle pareti permisero loro di nascondersi ogni volta che incontravano gli androidi addetti alla manutenzione.
Raggiunsero una sorta di magazzino, enorme e finalmente silenzioso.
La temperatura si era fatta sopportabile e l'aria non era annebbiata di smog.
Fu Fran a parlare.
“Joe......questo posto è un labirinto immenso e popolato solo da macchine........come facciamo, ora? Elena 004 non ha potuto dirci nulla”
“Fran, ascolta......se qualcuno vive qui deve stare alla larga dal centro della città, la vita è possibile solo nelle zone periferiche. Se hanno una base qui, deve servire a produrre qualcosa di illegale, magari le chiavi del Dedalo usate dai Disertori.....e devono anche poter andare e venire......il che vuol dire che devono servirsi di uno scalo ferroviario......devono avere preso il controllo di una linea ferroviaria”
“Joe....io non conosco questa città.....tu?”
“Neppure io, però.....basterà trovare una ferrovia che trasporti prodotti finiti. Essa si dirigerà verso l'esterno, e ci porterà ad uno scalo”
“Già.......è vero! Ma...come troveremo il nostro contatto per Santuario?”
“Albert 004 e la sua squadra ci staranno aspettando al varco.....Fran, ho paura che stavolta.....”
“No, Joe! Non dire così, amore”
“Ok, sopravviveremo....ma con la sparatoria che ci sarà, sarà il contatto a trovare noi”
“Joe, più andiamo avanti e più il cerchio pare stringersi....ma eccoci arrivati fin qui!”
Joe la abbracciò e la sentì sciogliere le membra tese.
Oh, Fran, così sensuale, così affusolata, così.....dolce.
Sciolsero il loro abbraccio e si guardarono intorno.
Fran trovò la porta di un'ascensore.
Grazie alla pulsantiera scoprirono di trovarsi almeno quaranta metri sottoterra.
Dovevano salire in superficie, e comportarsi come robot.

Albert 004 scese dalla Dedalomobile.
La Banchina del Dedalo recava la scritta: Centro Controllo Stazioni Ferroviarie di  Pittsburgh.
Albert 004 aveva ciò che gli occorreva.
Permesso speciale del Pensante.
Accesso centro nevralgico Segretezza Livello 10.
Luogo ignoto anche agli Agenti del Sonno.
Fino ad ora.

 

La Dottoressa Joycelin 034, Giusy per gli amici e Disertrice 8465467878  per gli Agenti del Sonno era stata una delle ultime ricercatrici a lavorare a Pittsburgh, prima che il Pensante vietasse di risiedervi  stabilmente.
Aveva lavorato ad un progetto che avrebbe dovuto potenziare il fisico degli Agenti del Sonno attraverso una versione alleggerita della droga nota come “Muscolo”, il famigerato Farmaco Potenziatore 442, ma il Pensante dichiarò illegale il prodotto.
Giunta al suo Ultimo Giorno, oltre che alla fine del suo incarico, disertò insieme a sua sorella e quattro colleghi. I Centranti degli Agenti del Sonno risparmiarono solo lei, ma le lasciarono una cicatrice sulla fronte a perenne ricordo. Il proiettile a ricerca termica che le sarebbe toccato venne probabilmente ingannato da una delle innumerevoli fonti di calore di Pittsburgh. Cadde da una passerella metallica in un canale di scarico di acque bianche e venne miracolosamente salvata da due Disertori di Gilmoure. Rimase fra la vita e la morte per quindici giorni, Gilmoure stesso salvò la sua vita ed il suo prezioso intelletto.
Era stata una degli ultimi abitanti umani di Pittsburgh.
Aveva continuato ad esserla di tanto in tanto dopo la sua presunta eliminazione da parte degli Agenti del Sonno, i quali però sapevano di non avere ritrovato il suo corpo.
Era lei a fornire il Muscolo ai Lupetti.

Giusy sapeva che i due Disertori erano a Pittsburgh.
Per la prima volta, uno era un ex Agente del Sonno.                                                      
Uno che sapeva dove trovare chi cercava.
Giusy era piuttosto scettica in merito al cambiamento di Joe.
Si passò la mano sulla fronte, sentendo la cicatrice lasciata dal Centrante, e pensò a sua sorella ed ai suoi amici.
 
Joe si appiattì sul muro seguito da Françoise.
Di fronte a loro, tremula nello smog, una stazione ferroviaria che un tempo serviva ad esseri umani. L'Uomo della Sabbia vide le porte e le finestre dell'edificio sprangate e si volse verso Fran.
“Sei pronta, Disertrice? Ora faremo sapere al prossimo contatto dove siamo, ed al contempo lo scopriranno gli Agenti del Sonno. Dimmi quando posso partire!”
Joe estrasse la Pistola.
Fran, dopo un lungo respiro di concentrazione rispose sicura.
“Vai, Disertore!”
Joe esplose un Lacerante.
Il portone della stazione andò in frantumi.
La Pistola di Joe aveva fatto fuoco.

Albert 004 lo seppe.
Joyceline 034 lo seppe.
“Ok Giusy........dovrai fidarti di un Agente del Sonno”

Joe e Fran saltarono su un treno che trasportava Dedalomobili.
Non attesero a lungo.
Un Lacerante ne  squarciò una.
Joe spianò l'arma in un millesimo di secondo gridando “Vapor”
La cortina fumogena reagì allo smog diventando più densa.
Due Tangler si avvinghiarono a due segnali elettronici.
Un Centrante, confuso dal calore, esplose vicino Françoise.
Joe la sentì gridare e le afferrò la mano impedendole di cadere dal treno.
Con una poderosa flessione a squadra delle gambe la Danzatrice su Vetro riguadagnò il pianale del vagone.
Joe fece appena in tempo a gridare “Needler!” centrando con un Ago un Agente del Sonno e mandandolo nel mondo dei sogni.
La risposta fu un Nitro.
L'esplosione lo stordì.
“Fran, dove sei?!”
“Sono qui, amore! Ci stanno prendendo da due lati....sono saliti alle due estremità del convoglio!”
Joe ebbe un moto di rabbia.
Non doveva finire così...no!!
Aveva ucciso 89 Disertori........voleva salvarne almeno una, soprattutto lei......la sua compagna.

Avrai solo la Pistola ed il suo Amore.
Attento al Centrante!

Cercò di pensare
 Pochi secondi per una soluzione.
Ad ogni secondo le Pistole degli inseguitori si facevano più vicine.
Evitare uno sciame di Centranti esplosi a distanza ravvicinata sarebbe stato impossibile.
Joe reagì all'impossibile.
“Nitro!!”
Sparò un proiettile esplosivo al gancio del vagone.
La metà ancora attaccata alla motrice accelerò facendo perdere l'equilibrio agli Agenti del Sonno che la occupavano e si prese rapidamente in lontananza.
La parte con Joe e Fran rallentò.
Sentirono due Needler fischiare sopra di loro.
Joe esplose un proiettile a Rete modalità Uno.
Un Centrante lo disintegrò.
Fran gli afferrò un braccio.
“Joe, guarda!!”
 Una teleferica.
I vagoni erano vuoti.
Ora o mi più.
Joe la prese per mano e salto.
Il loro atterraggio non fu facile, ma Joe riuscì ad impugnare la Pistola.
Riconobbe in un'istante Albert004, che sparò un lacerante forando da parte a parte il vagone della teleferica.
Fran fissò tremante lo squarcio accanto a sé.
Joe gridò “Vapor” ed esplose due proiettili lacrimogeni.
Un Nitro sparato attraverso il denso lacrimogeno distrusse il vagone che li precedeva.
Un Centrante confuso distrusse un forno elettrico provocando una pioggia di scintille.
La teleferica entrò in un tunnel.
Dopo una lunga corsa nel buio e nel frastuono prese a rallentare.
Un terminale di carico prese a riempire i vagoni di manganese grezzo.
 Joe e Fran saltarono sulla banchina e si diressero verso una stretta galleria.
Raggiunsero un luogo relativamente silenzioso quando udirono una voce femminile attraverso le trasmittenti delle loro maschere.
Qualcuno aveva la frequenza ed i codici di accesso dei loro apparecchi.
“Disertori, ascoltate! Seguite le mie istruzioni e vivrete! Per prima cosa, ditemi il numero di dislocamento della struttura in cui vi trovate!”
Joe lo lesse su una placca metallica vicino ad una batteria di contatori e glielo comunicò.
“Ok, ora fate come vi dico!”

Joe spinse di lato il coperchio che copriva l'uscita del pozzo che avevano lentamente scalato servendosi di rudimentali gradini a staffa e si alzò in piedi a fatica. La gamba gli doleva. Il salto dal treno in corsa non gli aveva giovato.
Fran lo aiutò e parlò.
“Ok siamo usciti dal pozzo”
“Chiudetelo e venite avanti”
Joe aprì la porta.
Camice bianco, vita snella e capelli ambrati, una raffinata ricercatrice scientifica li accolse nel suo laboratorio con uno strano sorriso. Il suo rossetto verde si intonava con i tacchi a spillo di identico colore. Unica pecca, una lunga e sottile cicatrice sulla fronte. La chirurgia estetica della sua civiltà avrebbe potuto risolvere facilmente quel problema. Era chiaro che  lei stessa aveva voluto mantenerla.                                                                                                                                                           Studiò Joe con curiosità dietro le lenti degli occhiali da laboratorio.
Joe lo fece a sua volta, poi parlò.
“Buongiorno, Cittadina”
“Buongiorno, Cittadino........cosa vi porta qui?”
“Cerco una chiave”
“Oh! Per quale porta?”
Joe colse una leggera ironia nelle parole di quella giovane.
Anche Fran la percepì, intuendo che forse stavolta le cose non sarebbero andate troppo lisce.
“Non posso aprire a tutti il santuario dei miei segreti”
Joe scandì con la massima chiarezza la parola “santuario”.
Lei sorrise a labbra strette, sorniona come una gatta.
Fran provò una punta di gelosia.
Joe non stette al gioco.
Si mantenne calmo e sincero.
Joyceline 034 parlò.
“Forse però posso avere accesso a quello della tua identità, e magari anche a quello della tua compagna. Facciamo un gioco......io indovino i vostri nomi, e poi toccherà a voi indovinarne uno. Joe 009 e Françoise 003! I rotocalchi rosa impazziscono per voi.  La sensuale Danzatrice su Vetro e..........l'Uomo della Sabbia, e non uno a caso, bensì il loro campione. 89 Disertori all'attivo.”
Fran intervenne.
“E' un altro uomo adesso! Mi ha salvato la vita più volte durate la nostra Fuga, ha usato la Pistola contro quelli che erano i suoi compagni, e lo ha fatto per me! Per una Disertrice! E' sincero! Il sistema lo ha usato come pedina, come tutti gli altri! Se non comprendiamo questo, Santuario è inutile!”
“Danzatrice, indovina il mio, di nome”
“Lo indovino io. Sei la Dottoressa Joyceline 074, detta Giusy. Ufficialmente deceduta durante un Caccia”
“Già, anch'io ricordo bene!” replico lei, toccandosi la cicatrice con l'indice “Riconosci questo marchio?”
Joe esitò, poi le rispose.
“Un Centrante”
“Già, di poco fuori tiro. Quello che uccise mia  sorella andò a segno, invece.......povera Karenya.....ma ora a sostituirla c'è Karenya 4....”                                                                                           
Karenya.........
Joe sentì una mano di ghiaccio afferrargli il cuore.
Rivide la scena che fu l'inizio della sua avventura ed impallidì.

Vide il metallo blu della Pistola
Vide il riverbero del chiaro di Luna percorrere la canna poligonale che si alzava.
Vide il dito sul grilletto.
Il Centrante!
Il terrore dei Disertori, il proiettile a ricerca termica che carbonizza con una violenta e dolorosissima scarica elettrica.
Sapeva che le sarebbe toccato ma.........l'Uomo della Sabbia non sparava!
Per un attimo la speranza la invase e le fece fare un breve sogno ad occhi aperti, un'istante di vita felice in Santuario, una vita semplice ed autentica, lei, suo marito, i suoi bimbi, uno splendido prato.......
L'Uomo della Sabbia non sparava.
Aveva compassione o voleva torturarla?
Vide un secondo Uomo della Sabbia avvicinarsi.
Joe 009! Cosa aspetti, è tua! Spara!”
Ma l'Uomo della Sabbia chiamato Joe 009 tremava.
“Spara tu, Preete 017! I-io....te la lascio, sei stato tu a trovarla....”
“Come vuoi!”
Ogni speranza si dissolse.
Si lasciò andare e volse gli occhi al cielo.
Vide le stelle, poi più nulla, quando il Centrante entrò nel suo corpo bruciandola, folgorandola, carbonizzandola.........
Giusy 034 lo fissò con incredulo stupore.
Entrambi si dissero tutto senza dirsi una parola.
In un lampo Giusy spianò contro Joe una pistola ad aghi, ma aveva di fronte un Uomo della Sabbia.
La Pistola di Joe bilanciò subito la situazione.
“Tu........tu l'hai conosciuta.....sei stato tu a chiuderle il ciclo!!”
“No........eravamo in due, io e Preete 017. La inseguii e la misi in trappola, ma........”
“Ma cosa!!!???”
“Ma non riuscii a fare fuoco.....fu Preete a farlo.....è stato quell'episodio a mettermi sulla strada di Santuario.......vicino a lei trovai una Croce della Vita, fu uno degli indizi che mi portò ad Ellen 080 ed a Françoise”
“E perché dovrei fidarmi di te?”
“Perché ora io mi fiderò di te”
Joe abbassò la sua arma.
Giusy no.
Aveva le lacrime agli occhi ed un leggero tremito alle mani.
Joe le parlò con sincerità.
“Avrai sicuramente qualche siero della verità in laboratorio. Iniettamelo!”
Giusy abbassò l'arma ed acconsentì.
Fran non intervenne.
Joe si scoprì il braccio e Giusy gli iniettò del Verital con una siringa a pressione dicendogli di sdraiarsi su un lettino imbottito.
Con gaia voce da ubriaco e grammatica sconnessa Joe confermò il suo racconto, e dopo pochi minuti, grazie ad un farmaco antagonista, fu du nuovo lucido.
“E così dicevi la verità.......”
Giusy lo fissò per qualche istante, poi gli assestò una schiaffo.
“.....e sei pure bello come un angelo dannato, maledizione a te!!......Ok, ti credo! E ti detesto, devo detestarti perché se non lo facessi tu e quei tuoi dannati occhi azzurri.....” si bloccò guardando Fran.
Fran non ebbe alcun moto di gelosia.
Giusy la guardò e le diede la chiave per la Dedalomobile.
“Grazie per il tuo perdono” le disse Fran “Capisco quanto ti costi......ed ora capisco anche perché non hai cancellato quella cicatrice”
Giusy 034 la guardò con dolcezza.
Fran la abbracciò e le diede un bacio.
Joe la guardò.
“Posso farti una domanda?”
“Parla, Uomo della Sabbia!”
“Sei tu che procuri il Muscolo ai Lupetti, e Jojo è il tuo contatto a Cathedral, vero?”
“Indovinato. Ora seguitemi. La Dedalomobile vi attende. Il vostro prossimo contatto è Domy 074!”

-4

QUINTA TAPPA – WASHINGTON D.C.

 

Joyceline034 rimase a guardare la Dedalomobile di Joe e Fran, poi salì sulla sua.
Albert 004 stava consultando il suo tracciatore.
Due partenze.
Due Dedalomobili, a breve distanza di tempo l'una dall'altra.
Si precipitò alla banchina del Dedalo indicata dallo strumento, ma la trovò vuota.
Attivò l'analisi chimica dell'aria.
Nessuna traccia organica, a causa dello smog ma........traccia di una miscela di alcoli di tipo cosmetico.
Un profumo femminile.
Con tracce di Muscolo.
Fu visibile per pochi istanti.
Altra traccia.
Un'insetto morto.
Una zanzara tropicale.
Una sola spiegazione.
Portata da una Dedalomobile.
Vegetazione tropicale da collegare ad un'area di difficile controllo.
In questo caso 2+2 fa Washington D.C.
Fa rapporto alla centrale.
Scommesse in crescita in tutto il mondo.
La caccia riprende.

La Dedalomobile imboccò un vecchio tunnel dalle pareti scrostate e si fermò cigolando su una banchina dalle piastrelle scheggiate.
Un cartello sghembo accoglieva i visitatori.
Diceva “Washington D. C.”
Un tempo fu una capitale.
Fu l'epicentro della Piccola Guerra.

La popolazione mondiale cresceva, e con essa la percentuale di giovani.

  • Anno 2025 i giovani erano il 50% della popolazione mondiale
  • Anno 2084 erano il 62%
  • Anno 2124 erano il 79%
  • Anno 2150 ….....massa critica

 

Secondo gli adulti, i giovani sbagliano tutto.
Secondo i giovani, gli adulti sbagliano tutto.
Chi ha ragione?
Chi controlla la società.
Per secoli gli adulti l'avevano controllata, ed avevano prodotto guerre e tragedie.
I giovani erano certi di poter fare meglio e ne ebbero l'occasione quando furono la schacciante maggioranza della popolazione.
Durante una manifestazione, a Washington, qualcuno disse loro: “Andate a lavorare, giovani smidollati!”
Furono le parole sbagliate nel momento sbagliato.
La reazione scalmanata di pochi si propagò.
Intervenne l'esercito, ma anche esso era formato da giovani che presto solidarizzarono con i rivoltosi.
I capisaldi del potere degli adulti caddero.
Ci fu un Generale, il Generale di Brigata Grigghill, che tentò di uccidere sul nascere la Piccola Guerra quando ancora era circoscritta a Washington con un piano semplice e terribile.
Una testata nucleare tattica, a bassa potenza.
Il terreno radioattivo restituì lentamente il calore dell'esplosione e la vegetazione invase rapidamente le rovine mentre gli animali dei giardini zoologici fuggirono e si riprodussero.
Washington DC divenne una giungla.
Quando i giovani, grazie al Pensante, crearono la Perfetta Utopia e gli Agenti del Sonno, tentarono di trasformare Washington DC in una sorta di giardino botanico per produrre frutta esotica e per battute di caccia, ma la natura non si lasciò domare.
La natura era penetrata sottoforma di liane e rampicanti sulla banchina del dedalo, che un tempo era stata una stazione della metropolitana di Washington. Lo si capiva dai materiali e dall'architettura, seppure invasi dai rampicanti.
L'aria era calda ed umida.
Il canto di uccelli tropicali ed il ruggito di una belva lontana penetrarono in quel sottosuolo.
L'aria era piena di insetti, ben visibili nel cono di luce della rampa di scale.
La luce del sole era dorata ed intensa.
Illuminava una giungla selvaggia che assediava le rovine di edifici dalle forme e funzioni indefinibili.
Joe e Fran rimasero interdetti.
Quell'ambiente incontaminato per loro era inconcepibile.
Esitarono sulla banchina, ma il pensiero dei loro inseguitori li spinse a salire i gradini.
Di fronte allo spettacolo della natura, rimasero senza parole.
         Niente vetro, metallo e luci artificiali, niente negozi e Serre del Piacere, niente estetisti e negozi di moda.
         Uno stormo di uccelli variopinti si alzò in volo.
Joe estrasse la Pistola e fece cenno a Fran di muoversi.

Dominique 074, detta Domy, arciera, atleta e disertrice, li vide uscire dall'alto del suo nascondiglio, il ramo di un albero festonato di liane.
I lunghi capelli neri acconciati alla greca e la corta tunica bianca la facevano assomigliare ad una principessa micenea.
Una scimmietta trotterellò verso di lei di ramo in ramo indicando Joe e Fran.
“Grazie piccola, li ho visti” le disse lei dolcemente mentre la calmava con una carezza.
Scese rapidamente dall'albero e si rivolse ad un gruppo di fanciulli armati come lei di arco e pugnali.
Una fanciulletta dal viso delicato le rivolse la parola.
“E' arrivato l'Uomo della Sabbia?”
“Sì. Dovremo prepararlo alla sua ultima prova. Gilmoure conta su di noi. Andate!”

Joe e Fran procedevano lentamente, tesi ed affascinati.
I rumori della giungla erano molteplici e sconosciuti.
Joe era addestrato ad azioni nelle città, in aree urbane ultramoderne, sapeva cosa aspettarsi e come anticipare i pericoli.
Si rese conto di non avere vantaggi in quello scenario.
“Tangler!” sussurrò all'arma.
Preparò i proiettili a rete.
Il sole era la sola fonte di illuminazione, tramontato quello avrebbero avuto solo tenebre.
Avevano poco tempo per trovare il contatto, ed era probabile che qualche pericolo lo costringesse a sparare permettendo ad Albert 004 di tracciare la sua Pistola.
Li avrebbero avuti addosso e liberi di sparare senza limiti in quel luogo deserto.
Dovevano lasciare quel luogo al più presto........ma quella natura incontaminata era così bella.
Un ruggito.
“Dio mio, no!” pensò Joe.
Fece saettare lo sguardo in tutte le direzioni, poi in alto.
Vide i rami degli alberi oscillare.
Gorilla.
Inutile tentare la fuga.
Joe prese Fran per mano.
“Restami vicino, se voltiamo loro la schiena per fuggire siamo morti”
I gorilla li circondarono.
Avevano espressioni minacciose.
Fran fece un passo indietro ed urtò la schiena di Joe.
Joe le strinse un polso e studiò la situazione.
Un Nitro sarebbe bastato, ma avrebbe scatenato un frastuono terribile.
Avrebbe annunciato la loro presenza a qualsiasi Uomo della Sabbia in zona, se ve ne fossero stati.
Uno dei gorilla, gigantesco, avanzò a quattro mani battendo i pugni sul terreno.
Snudò le zanne bianchissime e attaccò.
La Pistola fece fuoco.
Il gorilla ricadde all'indietro, attanagliato da una massa lucente di fili d'argento che si stringevano sempre più ad ogni sua convulsione.
L'intero branco attaccò. 
“Nitro!” esclamò Joe.
Fece fuoco.
L'esplosione fu violentissima.
Il branco si disperse.
Joe cadde per lo spostamento d'aria e si rialzò affannosamente.
Sentì Fran gridare.
Uno scimmione l'aveva presa e stava fuggendo.
“Needler”
Sparò un ago al gorilla ma lo perse di vista.
I gorilla gli erano addosso.
Sette loro compagni erano stati uccisi da quello strano animale, ed erano decisi a vendicarli.
“Homer!”
Due centranti, due scimmioni trasformati in grafite, ma un violento e doloroso colpo alla spalla lo fece cadere.
Pensò a Fran mentre un gigantesco pugno stava per abbattersi sul suo viso.
Il pugno si fermò.
Joe distinse un sibilo e vide il gorilla cadere con una piccola asta argentea piantata in mezzo agli occhi.
Una freccia.
Altri sibili, doveva trattarsi di un'intera squadra di arcieri.
Ripensò a Françoise.
Balzò in piedi.
I Gorilla erano finalmente fuggiti.
Fran, doveva salvarla!
Gli arcieri che lo avevano aiutato erano il suo contatto.
Aveva bisogno di loro!
Alzò lo sguardo verso i rami da cui erano partiti i dardi e la vide.
La chioma nera acconciata artisticamente, la corta tunica bianca da arciera, gli alti calzari, la faretra sulla spalla, la Donna degli Alberi guardò intensamente L'Uomo della Sabbia.

La silfide balzò leggera dal ramo e si fermò in punta di piedi su uno spuntone di roccia.
L'uomo della Sabbia, terrore suo e dei suoi ragazzi, protagonista di filastrocche e ballate, l'orco dell'era della tecnologica, il braccio della morte........ma non quella naturale.......di una morte elevata a parametro di efficienza e degradata a vettore matematico, era biondo e la guardava con occhi azzurri.

Fin da piccola, quando andava a dormire, via via che il buio circondava il suo letto, aveva la sensazione di vedere la tunica nera dell'orco che le avrebbe chiuso gli occhi per sempre. Le veniva da gridare una parola che i computer si rifiutavano di definire....Mamma.....ed era certa che una donna dolce e sorridente sarebbe venuta a cullarla e l'Uomo della Sabbia sarebbe fuggito.
Ora quel ruolo era suo, lei era la Mamma e L'Uomo Nero non era più una fantasia.
Quando il suo Fiore era Azzurro aveva provato spesso ad immaginare il volto dell'Uomo della Sabbia.
Aveva visualizzato un volto brutale.
Quando vide il volto di Joe rimase senza parole.
Biondo, gli occhi azzurri, bello come un angelo dannato, quel ragazzo aveva ciò che non avrebbe mai potuto attribuire ad un'Agente del Sonno: un'espressione gentile, dolce, un poco malinconica, come se capisse ciò che lei provava e la cosa gli recasse dolore. Le riusciva impossibile associare quel volto ad un'Agente del Sonno.
Joe la guardò a sua volta.
Quell'arciera pareva un'opera d'arte vivente.
Le membra eburnee, la tunica bianca e la lunga ed acconciata chioma mosse dal vento indicavano grazia, fierezza, agilità e coraggio.
Le sue frecce dovevano essere veloci e letali come il tocco del cobra.
L'arciera lo  sapeva, ma sapeva anche che il suo avversario non era da meno.
Non potè fare a meno di guardare la Pistola di Joe, e sapeva che Joe 009 era il più letale Agente del Sonno. Sapeva degli ottantanove Disertori che aveva trasformato in statue di grafite, Sapeva dei suoi innumerevoli scontri contro bande di Lupetti imbottiti di Muscolo, sapeva che la piccola macchina dall'alito esplosivo che portava alla cintura riuniva in sé lo schianto del tuono ed il lampo della folgore.
Mantenne l'arco abbassato con la freccia incoccata ma senza tenderlo, senza staccare gli occhi dalla Pistola.
Joe  non fece alcun gesto ostile.
“Tu devi essere Domy 074! Sono Joe 009”
“So chi sei.........tutti i Disertori lo sanno”
Joe abbassò lo sguardo.
“Adesso lo sono anche io........ascolta, hanno preso al mia compagna!”
“Non temere, è salva, i miei ragazzi la stanno conducendo qui. La riabbraccerai”
Joe riprese colore.
“Grazie.....lei è tutto per me....è la mia vita”
La Donna degli Alberi camminò verso di lui, flessuosa come le piante della giungla, e guardò negli occhi il figlio della tecnologia.
“Rigurado alle vite degli altri, on eri il migliore, Uomo della Sabbia?”
“Sì......ma non sapevo nulla della morte........non sapevo neppure di uccidere.......perchè non conoscevo la verità, e soprattutto la vita, l'amore di Fran mi ha aperto gli occhi. Se vuoi rinfacciarmi il mio passato, non replicherò......so ciò che ho fatto”
Domy percepì la disperazione di quella risposta......la forza dei sentimenti di quel ragazzo.....ma la giungla le aveva insegnato a non abbassare mai la guardia.
“E' anche vero che ti sei tirato dietro altri Uomini della Sabbia, non è così? Sia a Cathedral che a Molly che ad Hannover ed anche a Pittsburgh.”
“Perché sono il ricercato numero uno, un'Agente del Sonno non aveva mai disertato prima d'ora”
“Hai tenuto la Pistola, strano modo di pentirsi!”
“Senza questa io e Fran saremmo già morti......ti prego, non odiarmi anche tu!”
“E va bene........solo una domanda...........gli ottantanove ragazzi che hai ucciso solo perchè volevano vivere...........cosa provi per loro?”
“Io.......te l'ho detto, non sapevo di uccidere.....ero convinto che li avrebbero rinnovati.......per anni non ho dubitato........prima di incontrare Françoise.......ho fatto tutto questo per lei”
“Già, tu....solo Giudice e solo Giurato..........la bella disertrice ti ha stregato........maledizione........e sei pure un bel ragazzo..........maledetto computer! Maledetto Pensante! Maledetta falsa utopia! Però c'è davvero una speranza se un asso del Sonno come te ha fatto ciò che ha fatto. Ok, è tempo che tu ritrovi la tua compagna!”
Domy074 si portò la punta di una freccia alle labbra ed emise un lungo e musicale sibilo.
Joe percepì il movimento di piccoli piedi veloci e ne intuì anche la direzione ma finse di non rendersene conto.
La vegetazione si aprì e Fran apparve, circondata da piccoli arcieri di entrambi i sessi.
“Joe!!”
Corse ad abbracciarlo mentre i giovani tendevano gli archi indietreggiando, in preda alla paura.
“Una.....una Pistola!”
“L'Uomo della Sabbia!”
“U-Uomo della sabbia....con la faccia smorta.....stanotte non fermarti........davanti alla mia porta..........”
Domy fu rapida a saltare fra i piccoli ed i due disertori ordinando con voce stentorea di mettere gli archi a tracolla e stare calmi.
Joe li guardò con espressione sofferente.
Avevano paura di lui.......lui per loro era la personificazione della morte.
I bambini proseguirono con le loro timorose litanie.
“L'Uomo Nero non è morto........ha gli artigli come un corvo......fa paura la sua voce.......prendi subito una croce....”
Fran si avvicinò.
“Non addolorarti.......sono troppo piccoli per capire”
Domy 74 impose il silenzio alla sua piccola tribù.
“Bene, Disertori, Jet 002 mi ha detto che dovrete affrontare direttamente il Pensante. Joe009 è un caso speciale. Dovremo attendere qui il prossimo contatto. Vi accompagnerà lui. ”
“Avete un buon nascondiglio? Abbiamo il mio ex partner ed un'esercito di Agenti del Sonno alle calcagna”
“Non temere, Uomo della Sabbia, gli alberi sono miei amici!”

 

© 24/05/ 2016

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